Una donna francese ha vinto un ricorso dalla Corte Europea dei Diritti Umani, stabilendo che non dovrebbe essere ritenuta colpevole per il divorzio.
La sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani
La Corte Europea dei Diritti Umani ha emesso una sentenza a favore di una donna francese, stabilendo che non dovrebbe essere considerata colpevole per il divorzio a causa del suo rifiuto di avere rapporti sessuali con il marito. La decisione, presa all’unanimità, ha riconosciuto che la Francia ha violato il diritto della donna al rispetto della vita privata e familiare secondo la legge europea sui diritti umani, ponendo fine a una controversia legale che si protraeva da quasi un decennio. La Corte ha affermato che i tribunali non dovrebbero considerare il rifiuto di impegnarsi in relazioni sessuali come motivo di colpa nel divorzio. Questo verdetto è stato accolto dalla donna, identificata come H.W. , come un passo avanti nella lotta contro la “cultura dello stupro” e per la promozione del consenso all’interno del matrimonio. Inoltre, la Corte ha sottolineato che l’idea di “doveri coniugali” nella legge francese ignora l’importanza del consenso nelle relazioni sessuali, affermando che accettare di sposarsi non implica accettare di avere rapporti sessuali in futuro.
La sentenza ha messo in evidenza che suggerire il contrario negerebbe la gravità dello stupro coniugale . Questa decisione è avvenuta in un contesto di crescente attenzione verso il consenso in Francia, in seguito a un processo di alto profilo che ha sollevato preoccupazioni su come la legge francese affronti il tema del consenso.
Il contesto del caso
La sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani ha acceso un dibattito sulle attitudini verso il consenso matrimoniale e i diritti delle donne in Francia. L’avvocato di H.W., Lilia Mhissen, ha affermato che la decisione ha smantellato il concetto obsoleto di “dovere coniugale” e ha esortato i tribunali francesi ad allinearsi con le moderne visioni sul consenso e sull’ uguaglianza . I gruppi per i diritti delle donne che supportano H.W. hanno denunciato come i giudici francesi continuino a imporre una visione arcaica del matrimonio , perpetuando stereotipi dannosi. H.W., residente a Le Chesnay vicino a Parigi, si è sposata con suo marito, JC, nel 1984. Hanno avuto quattro figli, tra cui una figlia con disabilità che richiedeva assistenza costante, un onere che H.W. ha assunto.
Le loro relazioni coniugali sono deteriorate dopo la nascita del loro primo figlio e, nel 1992, H.W. ha iniziato a soffrire di problemi di salute. Nel 2002, suo marito ha iniziato a maltrattarla fisicamente e verbalmente. Due anni dopo, H.W. ha smesso di avere rapporti sessuali con lui e ha presentato richiesta di divorzio nel 2012. La donna non ha contestato il divorzio, che aveva anche richiesto, ma si è opposta ai motivi con cui è stato concesso. Nel 2019, un tribunale d’appello a Versailles ha respinto le sue lamentele e ha deciso a favore del marito.
La Corte di Cassazione, il massimo tribunale francese, ha successivamente rigettato il suo ricorso senza spiegazioni. H.W. ha quindi portato il suo caso alla Corte Europea dei Diritti Umani nel 2021. La Corte ha stabilito che i governi dovrebbero intervenire in questioni come la sessualità solo per motivi molto gravi, affermando che l’idea di “doveri coniugali” nel diritto francese ignora l’importanza del consenso nelle relazioni sessuali. La Corte ha sottolineato che accettare di sposarsi non implica accettare di avere rapporti sessuali in futuro. Suggerire il contrario, ha affermato la sentenza, negerebbe di fatto che lo stupro coniugale sia un crimine serio.
Questa sentenza arriva in un momento di crescente attenzione verso il consenso in Francia, in seguito al processo di alto profilo di Dominique Pélicot, che ha drogato sua moglie e ha invitato uomini a stuprarla. Pélicot e i 50 uomini coinvolti sono stati condannati il mese scorso, e il caso ha sollevato preoccupazioni su come la legge francese affronti il consenso . I gruppi femministi sostengono che la decisione della Corte Europea dei Diritti Umani rafforzi la necessità di aggiornare le leggi e le attitudini culturali in Francia. Un recente rapporto di parlamentari francesi ha raccomandato di includere il concetto di non consenso nella definizione legale di stupro , affermando che il consenso deve essere dato liberamente e può essere revocato in qualsiasi momento.
Le problematiche del matrimonio e della salute
H.W. ha affrontato abusi fisici e verbali da parte del marito, il che ha portato a un deterioramento delle loro relazioni coniugali . Dopo la nascita del loro primo figlio, la situazione è peggiorata e nel 1992 H.W. ha iniziato a sperimentare problemi di salute . Nel 2002, il marito ha iniziato a maltrattarla fisicamente e verbalmente. Due anni dopo, H.W. ha smesso di avere rapporti sessuali con lui e ha presentato una richiesta di divorzio nel 2012.
La decisione della Corte e le sue implicazioni
La Corte ha affermato che l’idea di “doveri coniugali” presente nella legge francese ignora l’importanza del consenso nelle relazioni sessuali. Questo principio è fondamentale, poiché la Corte ha sottolineato che accettare di sposarsi non implica automaticamente accettare di avere rapporti sessuali in futuro. Suggerire il contrario, ha dichiarato la Corte, equivarrebbe a negare che lo stupro coniugale sia un crimine serio. La decisione è arrivata in un momento in cui cresce l’attenzione sul consenso in Francia, specialmente dopo un processo di alto profilo che ha coinvolto Dominique Pélicot, il quale ha drogato sua moglie e ha invitato altri uomini a violentarla. Questo caso ha sollevato preoccupazioni su come la legge francese affronti il consenso .
Le organizzazioni femministe sostengono che la decisione della Corte Europea dei Diritti Umani rafforza la necessità di aggiornare le leggi e le attitudini culturali in Francia. Un rapporto recente redatto da parlamentari francesi ha raccomandato di includere il concetto di non consenso nella definizione legale di stupro , affermando che il consenso deve essere dato liberamente e può essere revocato in qualsiasi momento.
Il dibattito attuale sul consenso in Francia
Il caso ha suscitato un acceso dibattito sulle attitudini verso il consenso matrimoniale e i diritti delle donne in Francia. L’avvocato di H.W., Lilia Mhissen, ha affermato che la decisione ha smantellato il concetto obsoleto di “dovere coniugale” e ha esortato i tribunali francesi ad allinearsi con le moderne visioni sul consenso e sull’ uguaglianza . I gruppi per i diritti delle donne che supportano H.W. hanno denunciato come i giudici francesi continuino a imporre una visione arcaica del matrimonio , perpetuando stereotipi dannosi.
Il contesto attuale
La sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani è arrivata in un momento in cui l’attenzione sul consenso in Francia sta crescendo, specialmente dopo il processo di alto profilo di Dominique Pélicot , che ha drogato sua moglie e ha invitato uomini a violentarla. Pélicot e i 50 uomini coinvolti sono stati condannati il mese scorso, sollevando preoccupazioni su come la legge francese affronti il consenso .
Raccomandazioni per il futuro
Gruppi femministi sostengono che la decisione della Corte rafforza la necessità di aggiornare le leggi e le attitudini culturali in Francia. Un recente rapporto di parlamentari francesi ha raccomandato di includere il concetto di non consenso nella definizione legale di stupro , affermando che il consenso deve essere liberamente dato e può essere ritirato in qualsiasi momento .
Raccomandazioni per aggiornare le leggi
Un recente rapporto redatto da deputati francesi ha raccomandato di includere il concetto di non consenso nella definizione legale di stupro . Questo suggerisce che il consenso deve essere liberamente dato e può essere revocato in qualsiasi momento. La decisione della Corte Europea dei Diritti Umani ha sottolineato l’importanza di aggiornare le leggi francesi per riflettere le moderne visioni sul consenso e sull’ uguaglianza nelle relazioni coniugali.