La Corte Suprema americana ha confermato la legge che stabilisce il divieto di TikTok negli Stati Uniti, respingendo il ricorso della società madre ByteDance.
I fatti che coinvolgono la piattaforma
L’origine della questione risale ad aprile, quando il Congresso approvò una legge firmata dal presidente Joe Biden che imponeva alla società cinese ByteDance di disinvestire da TikTok entro 270 giorni . La decisione era motivata da preoccupazioni per la sicurezza nazionale , legate alla gestione dei dati personali degli utenti statunitensi da parte della società madre cinese. La legge prevede il divieto totale dell’app negli USA qualora non venga rispettato l’obbligo di vendita. Nonostante le rassicurazioni da parte dell’amministrazione Biden di lasciare il dossier nelle mani di Trump, il social rischia di essere oscurato per 170 milioni di utenti americani a partire dal 19 gennaio , salvo interventi dell’amministrazione entrante. Mike Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale, ha dichiarato che la legge consente un’ estensione del termine solo se sarà presentato un accordo concreto di vendita .
Il possibile sostegno del Presidente Trump e le trattative con la Cina
Trump ha più volte manifestato il suo apprezzamento per TikTok , che ha contribuito al suo successo tra i giovani elettori durante la campagna elettorale. Nelle ultime settimane, ha ventilato l’ ipotesi di firmare un ordine esecutivo che sospenda il divieto per 60-90 giorni , concedendo più tempo per le trattative. In un recente incontro con Shou Zi Chew , CEO di TikTok, Trump ha dichiarato che la piattaforma “ha un posto speciale nel mio cuore”. Alla cerimonia di insediamento di lunedì è prevista anche la partecipazione di Chew , un segnale dell’ interesse del presidente eletto a trovare una soluzione . Parallelamente, Trump ha avuto una telefonata con il presidente cinese Xi Jinping , definita “molto positiva”.
I due leader hanno discusso di commercio, sicurezza e della questione TikTok . Il Presidente americano appare molto ottimista e per questo ha assicurato che lavorerà per risolvere la questione , puntando a un rapporto pacifico tra i due paesi.
La posizione della Corte Suprema
La Corte Suprema ha stabilito all’unanimità che il divieto di TikTok non viola la libertà di espressione , ma rappresenta una misura necessaria per tutelare la sicurezza nazionale . I giudici hanno sottolineato che TikTok raccoglie dati personali in maniera ” estesa ” e che la piattaforma potrebbe essere soggetta a manipolazioni da parte del governo cinese. Un portavoce di TikTok ha dichiarato che l’ azienda è impegnata a trovare una soluzione con l’amministrazione entrante per garantire l’ accessibilità dell’app negli Stati Uniti. In un video diffuso sulla piattaforma, il CEO Shou Zi Chew ha ringraziato il neo Presidente per la volontà di collaborare e ha assicurato che TikTok farà ” tutto il possibile ” per mantenere attiva la piattaforma.
Gli scenari dei prossimi giorni
In caso di mancata vendita , l’app sarà rimossa dagli store digitali e soggetta a sanzioni pesanti per chiunque ne consenta l’uso o la distribuzione. Tuttavia, un potere attribuito al Presidente Trump potrebbe consentire di estendere il termine di 90 giorni , purché siano dimostrati progressi significativi nelle trattative. Il presidente potrebbe quindi scegliere di adottare questa opzione per evitare la chiusura immediata ai 170 milioni di utenti . Con milioni di utenti e aziende dipendenti dalla piattaforma, il destino di TikTok è ora nelle mani della nuova amministrazione. Il bilanciamento tra sicurezza nazionale e libertà di espressione rimane il nodo cruciale della controversia.
Fonte: lamilano