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Tassa globale sulla plastica: ridurre i rifiuti è possibile

La proposta di una tassa globale sulla plastica, avanzata recentemente dal magnate minerario Andrew Forrest, ha riacceso il dibattito sulla necessità di misure concrete per ridurre i rifiuti plastici. Questa tassa, definita ‘premium sui polimeri’, potrebbe diventare parte integrante del Trattato Globale sulla Plastica, attualmente in discussione a Busan, Corea del Sud. L’obiettivo è quello di frenare la crescente produzione di plastica e affrontare la crisi dei rifiuti plastici alla radice, andando oltre le sole soluzioni di riciclaggio. Mentre i negoziati proseguono, la comunità internazionale è chiamata a decidere su misure vincolanti che potrebbero includere limiti alla produzione di plastica e nuove normative per la gestione dei rifiuti.

Proposta di Tassa Globale sulla Plastica: Incentivi per il Riciclo

La proposta di una tassa globale sulla plastica mira a incentivare il riciclo e ridurre la produzione di plastica vergine. Tassare la plastica potrebbe scoraggiare la sovrapproduzione e promuovere investimenti in prodotti riciclabili e riutilizzabili. L’Unione Europea ha già introdotto un’imposta sui rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati, generando entrate significative. Alcuni paesi europei, come Spagna e Ungheria, hanno implementato tasse sui produttori e importatori di plastica monouso. Queste misure potrebbero ridurre l’inquinamento da plastica e aumentare le entrate governative per migliorare il riciclo.

Tuttavia, le tasse sulla plastica non sono una soluzione definitiva e devono essere parte di un insieme di misure. È necessario affrontare la plastica lungo tutto il suo ciclo di vita, dalla progettazione alla produzione, fino al riciclo e allo smaltimento. Un trattato globale sulla plastica potrebbe includere tasse come alternativa al limite di produzione, se non si raggiunge un accordo. La tassa sulla plastica dovrebbe essere adottata ampiamente per essere efficace. La convenienza della plastica economica ha un costo per la salute umana e ambientale.

La proposta di Andrew Forrest e altri sottolinea l’importanza di tassare la plastica vergine. Le tasse sulla plastica potrebbero funzionare come incentivo per migliorare il riciclo e il recupero delle risorse. La produzione di plastica è raddoppiata tra il 2000 e il 2019, e si prevede che triplicherà entro il 2060. La maggior parte della produzione di plastica è destinata a imballaggi monouso, difficili da riciclare. Solo il 9% dei rifiuti di plastica è stato riciclato finora, il resto finisce in discariche o nell’ambiente.

Trattato Globale sulla Plastica: Obiettivi e Sfide

Il Trattato Globale sulla Plastica mira a ridurre l’inquinamento da plastica attraverso misure vincolanti per i paesi firmatari. Attualmente, oltre 170 stati membri delle Nazioni Unite stanno negoziando i dettagli di questo trattato. L’obiettivo è creare un accordo simile al Trattato di Parigi, ma focalizzato sulla plastica. Le nazioni hanno già concordato di migliorare la gestione dei rifiuti e gli standard di progettazione dei prodotti in plastica. Tuttavia, la questione più controversa riguarda l’introduzione di limiti alla produzione di plastica.

La produzione di plastica monouso continua ad espandersi, aggravando il problema dell’inquinamento. Il trattato potrebbe includere una tassa globale sulla plastica per scoraggiare la produzione eccessiva. Una tassa sulla plastica potrebbe essere un’alternativa al limite di produzione, se non si raggiunge un accordo. La produzione di plastica è raddoppiata tra il 2000 e il 2019, e si prevede che triplicherà entro il 2060. Solo il 9% dei rifiuti di plastica è stato riciclato finora, il resto finisce in discariche o nell’ambiente.

Produzione di Plastica: L’Impatto di una Tassa sui Produttori

La produzione di plastica è in costante aumento, con un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute umana. Una tassa sui produttori di plastica potrebbe rappresentare un passo importante per ridurre la produzione eccessiva di plastica. Tassare la plastica vergine potrebbe scoraggiare la produzione eccessiva e incentivare l’uso di materiali riciclabili e riutilizzabili. L’introduzione di una tassa aggiungerebbe un costo alla produzione di plastica nuova, dissuadendo i produttori dal creare prodotti non riciclabili. Questo tipo di tassa potrebbe essere parte integrante di un Trattato Globale sulla Plastica, attualmente in discussione.

Diversi paesi europei hanno seguito l’esempio, imponendo tasse sui produttori e importatori di imballaggi in plastica monouso. Queste misure potrebbero ridurre l’inquinamento da plastica e aumentare le entrate governative per migliorare il riciclaggio. Tuttavia, per essere efficaci, le tasse sulla plastica devono essere adottate su larga scala, sia a livello globale che nazionale. Nonostante le tasse sulla plastica non siano una soluzione definitiva, rappresentano un passo importante verso la riduzione dell’inquinamento da plastica. È essenziale che queste misure siano accompagnate da altre iniziative lungo tutto il ciclo di vita della plastica.

La tassa sulla plastica potrebbe funzionare come alternativa al limite di produzione, se non si raggiunge un accordo a Busan. La convenienza della plastica economica ha un costo elevato per la salute umana e ambientale. Tassare la plastica potrebbe incoraggiare investimenti in prodotti plastici più sostenibili e riutilizzabili. La produzione di plastica è raddoppiata tra il 2000 e il 2019, e si prevede che triplicherà entro il 2060. La tassa sulla plastica potrebbe contribuire a ridurre la produzione eccessiva e promuovere un uso più responsabile delle risorse.

Riciclo e Gestione dei Rifiuti: Perché Non Basta

Il riciclo e la gestione dei rifiuti sono stati al centro delle strategie per affrontare l’inquinamento da plastica, ma non sono sufficienti. Attualmente, solo il 9% dei rifiuti plastici viene riciclato, mentre il resto finisce in discariche, inceneritori o, peggio, nei mari e nei fiumi. La produzione di plastica è raddoppiata tra il 2000 e il 2019, raggiungendo 460 milioni di tonnellate all’anno, e si prevede che triplicherà entro il 2060. Un’ampia parte di questa produzione è costituita da imballaggi monouso, difficili da riciclare. Gli studiosi hanno scoperto che il riciclo e la gestione dei rifiuti ridurranno l’inquinamento da plastica solo del 7% a lungo termine.

Riciclo e Gestione dei Rifiuti: Perché Non Basta Tassa globale sulla plastica: ridurre i rifiuti è possibile
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Esempi di Tasse sulla Plastica in Europa

In Europa, diverse nazioni hanno già introdotto tasse sulla plastica per ridurre l’inquinamento e promuovere il riciclo. Nel 2021, l’Unione Europea ha introdotto un’imposta sui rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati, con un costo di €0,80 per chilo. La Spagna ha imposto una tassa sui produttori e importatori di imballaggi in plastica monouso. L’Ungheria ha ampliato un programma esistente per includere prodotti in plastica. Quest’anno, Bulgaria, Portogallo e Regno Unito hanno introdotto le proprie tasse per la plastica monouso.

I fondi raccolti possono essere utilizzati per migliorare il riciclo e il recupero delle risorse. L’Australia sta consultando nuovi standard per gli imballaggi per eliminare sostanze chimiche pericolose e aumentare l’uso di plastica riciclata. Alcuni governi statali e territoriali hanno introdotto divieti sulla plastica monouso. Ricercatori e ambientalisti sostengono che siano necessarie misure più forti per ridurre i rifiuti di plastica. Tassare gli imballaggi in plastica monouso in Australia potrebbe generare 1,5 miliardi di dollari.

Necessità di Azioni Globali per Ridurre l’Inquinamento da Plastica

La necessità di azioni globali per ridurre l’inquinamento da plastica è evidente. La produzione di plastica è raddoppiata tra il 2000 e il 2019, raggiungendo 460 milioni di tonnellate all’anno. Entro il 2060, si prevede che la produzione quasi triplicherà, arrivando a 1,2 miliardi di tonnellate all’anno. Un’ampia parte della produzione di plastica è costituita da imballaggi monouso, economici da produrre e quasi impossibili da riciclare. Ricercatori hanno scoperto che il riciclaggio e la gestione dei rifiuti ridurranno l’inquinamento da plastica solo del 7% a lungo termine.

Le tasse sulla plastica non sono una novità. Nel 2021, l’Unione Europea ha introdotto un’imposta sui rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati creati dai suoi stati membri. La tassa è fissata a €0,80 per chilo e il costo è sostenuto dai governi nazionali, che a loro volta possono trasferire il costo ai produttori. La tassa dovrebbe generare 11,3 miliardi di dollari australiani all’anno una volta completamente implementata. Le nazioni in Europa hanno già iniziato a trasferire il costo.

All’inizio di quest’anno, Bulgaria, Portogallo e Regno Unito hanno introdotto le proprie tasse per le plastiche monouso. Poiché queste tasse sono nuove, è difficile valutare completamente il loro impatto. Tuttavia, nel tempo, questi incentivi dovrebbero ridurre l’inquinamento da plastica e aumentare le entrate governative, che possono essere utilizzate per migliorare il riciclaggio e il recupero delle risorse. Il governo australiano sta consultando nuovi standard per gli imballaggi nel tentativo di eliminare gradualmente le sostanze chimiche pericolose e aumentare l’uso di plastica riciclata, mentre alcuni governi statali e territoriali hanno introdotto divieti sulle plastiche monouso. Tuttavia, i ricercatori sui rifiuti di plastica e gli ambientalisti sostengono che sono necessarie misure più forti per ridurre i rifiuti di plastica.

credits: TheConversationAU

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