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SingPost: Dirigenti Licenziati Svelano Nuovi Dettagli

SINGAPORE: Nuovi sviluppi emergono dalla controversa vicenda che ha portato al licenziamento di tre dirigenti di Singapore Post. I due ex dirigenti, Vincent Phang e Vincent Yik, hanno dichiarato di non essere stati informati di tutti i dettagli durante le indagini interne relative a un rapporto di whistleblowing. Contestando la decisione dell’azienda, sostengono che il loro licenziamento sia stato ingiustificato e frutto di un processo iniquo. Le accuse riguardano la manipolazione dei dati di spedizione, un tema che solleva interrogativi sulla trasparenza e l’integrità all’interno della società. In questo articolo, esploreremo le dichiarazioni dei dirigenti, le reazioni della dirigenza di SingPost e le implicazioni di questa situazione per l’azienda e il suo operato.

Controversia sulla Licenziamento dei Dirigenti di SingPost: Le Dichiarazioni di Phang e Yik

Due dirigenti di Singapore Post, l’ex CEO di gruppo Vincent Phang e l’ex CFO di gruppo Vincent Yik, hanno rilasciato dichiarazioni in merito al loro licenziamento, sostenendo di non essere stati a conoscenza dei fatti completi al momento delle loro dichiarazioni. Entrambi hanno annunciato l’intenzione di contestare la decisione dell’azienda, definendo il loro licenziamento “senza merito” e il processo che ha portato a tale decisione come ingiusto. SingPost ha affermato che i due dirigenti, insieme a Li Yu, ex CEO dell’unità commerciale internazionale, hanno fatto “affermazioni false” durante le indagini relative alla falsificazione dei dati di spedizione dei pacchi dell’unità. Le indagini sono state avviate a seguito di un rapporto di whistleblowing ricevuto a gennaio. Phang e Yik hanno dichiarato che sono stati interrogati il 11 marzo e il 3 aprile, rispondendo in base ai fatti forniti in quel momento, e che solo dopo le indagini del team forense esterno, il 27 aprile 2024, sono emersi i fatti completi. Inoltre, hanno sottolineato che una “maggioranza significativa” delle spedizioni in questione era collegata a destinazioni con problemi noti, come le zone di conflitto. Hanno affermato che era importante stabilire l’impatto finanziario prima di comunicare con il cliente e determinare eventuali illeciti da parte del personale junior.

Indagini Interni e Whistleblowing: Le Allegazioni di Manipolazione Dati

Le indagini interne di Singapore Post hanno rivelato una pratica all’interno dell’unità commerciale internazionale che prevedeva l’inserimento manuale del codice di stato di fallimento della consegna (DF) per un numero significativo di pacchi. Questa pratica ha falsamente indicato che la consegna era stata tentata ma non riuscita, con l’obiettivo di evitare il pagamento di determinate penali contrattuali al cliente, la cui identità non è stata divulgata. Durante le indagini, sono emerse le seguenti affermazioni false da parte dei tre dirigenti: – Non c’era evidenza di manipolazione dei dati e illeciti in relazione agli inserimenti manuali dei dati DF. – Non c’era evidenza di falsificazione per evitare penali. – La pratica degli inserimenti manuali dei dati DF era stata richiesta dal cliente. – Il cliente era pienamente consapevole delle assunzioni relative agli inserimenti manuali dei dati DF e tale pratica era considerata in linea con le prassi del settore. Inoltre, Phang e Yik hanno sottolineato che una “maggioranza significativa” delle spedizioni in questione era collegata a destinazioni con problemi noti, come le zone di conflitto, rendendo cruciale stabilire l’impatto finanziario prima di comunicare con il cliente e determinare eventuali illeciti da parte del personale junior.

Reazioni del Consiglio di Amministrazione di SingPost: Decisioni e Implicazioni Legali

Il Consiglio di Amministrazione di SingPost ha dichiarato che la decisione di licenziare i tre dirigenti è stata “un’azione attentamente considerata”, basata su fatti stabiliti e supportata da consulenze legali, inclusa un’opinione indipendente da parte di un avvocato senior di un altro studio legale. Il presidente Simon Israel ha comunicato che il consiglio ha preso in considerazione le affermazioni fatte dai dirigenti, che hanno contestato le accuse di aver fatto dichiarazioni false durante le indagini. SingPost ha avviato le indagini a seguito di un rapporto di whistleblowing ricevuto a gennaio, e ha coinvolto un team forense esterno per chiarire i fatti. Il 3 aprile, il consiglio ha deciso di ingaggiare un consulente legale esterno e un fornitore di servizi forensi per assistere nelle indagini, a causa delle discrepanze tra le dichiarazioni della direzione e i risultati delle indagini interne. La situazione ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla condotta dei dirigenti e alla trasparenza delle operazioni aziendali, evidenziando la serietà delle accuse e le implicazioni legali che ne derivano.

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