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Robot e AI: Perché il futuro non è ancora arrivato

HONG KONG – Nel 2014, il robot umanoide Pepper ha suscitato un’ondata di entusiasmo, promettendo di diventare parte integrante della vita quotidiana grazie al supporto di colossi come SoftBank e Alibaba. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa: la produzione è stata interrotta nel 2021 e solo 27.000 unità sono state realizzate. Oggi, nonostante i recenti progressi nell’intelligenza artificiale, il sogno di robot autonomi capaci di svolgere compiti domestici rimane lontano. Questo articolo esplorerà le sfide fisiche e tecnologiche che ostacolano la realizzazione di robot realmente utili, analizzando come l’AI possa trasformare le macchine esistenti piuttosto che crearne di nuove. Scopriremo perché, nonostante l’entusiasmo, il futuro della robotica è ancora in fase di sviluppo.

L’Ascesa e la Caduta di Pepper: Un Sogno di Robotica

Pepper, il robot umanoide, è nato nel 2014 e ha vissuto un breve periodo di entusiasmo, culminato con una visita al Financial Times. Masayoshi Son, il capo di SoftBank, il principale sostenitore di Pepper, dichiarò: “Questo è un robot che si comporta autonomamente, alimentato dall’amore”. Nonostante gli investimenti di Alibaba e Foxconn, la produzione di Pepper si è fermata nel 2021, con solo 27.000 unità realizzate. Oggi, Pepper si trova ancora in alcune biblioteche pubbliche in Giappone, scollegato e con la testa china, simile a un Pinocchio di quattro piedi che sognava di diventare un vero ragazzo ma non ci è mai riuscito. Tuttavia, la visione dei robot umanoidi continua a suscitare interesse. Recenti avanzamenti nell’intelligenza artificiale hanno generato una nuova ondata di entusiasmo per la robotica.

Infine, ogni macchina autonoma ha bisogno di una fonte di energia. I robot industriali sono collegati alla rete elettrica, mentre un robot umanoide probabilmente utilizzerà una batteria, il che comporta compromessi in termini di ingombro, potenza, forza e costi. Queste sfide fisiche sono di lunga data e difficili da superare, e anche una rivoluzione nell’AI non le elimina. Invece di immaginare come l’AI permetterà la creazione di nuove macchine, è più pratico considerare come le macchine esistenti cambieranno con l’applicazione dell’AI. Un esempio evidente è rappresentato dai veicoli autonomi, dove il movimento e la fonte di energia rimangono invariati, mentre la percezione visiva è fondamentale. Con l’attuale tendenza verso l’AI, l’hype per i veicoli autonomi è diminuito, ma questo settore rappresenta una grande opportunità per l’AI. Inoltre, i robot già esistenti, come i bracci robotici industriali e i robot aspirapolvere, evolveranno grazie all’AI.

La Nuova Era dell’Intelligenza Artificiale Fisica

La visione dei robot umanoidi continua a suscitare interesse, alimentata dai recenti avanzamenti nell’intelligenza artificiale. Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha affermato che “la prossima ondata di intelligenza artificiale è l’AI fisica”, che comprende robot in grado di comprendere le leggi della fisica e interagire con il mondo fisico. Attualmente, miliardi di dollari in capitale di rischio stanno affluendo in start-up di robotica, con l’obiettivo di applicare tecniche di addestramento simili a quelle utilizzate per i modelli di AI. Tuttavia, le sfide fisiche da affrontare per creare robot economicamente viabili sono molteplici e complesse. Un braccio umano è mosso da muscoli, mentre un arto robotico deve essere attuato da motori, il che richiede più motori per ogni asse di movimento. Questi componenti creano ingombro, costi e requisiti energetici, oltre a essere soggetti a guasti. Inoltre, c’è la questione della percezione e del feedback.

Inoltre, i robot già esistenti, come i bracci robotici industriali e i robot aspirapolvere, evolveranno grazie all’AI. L’AI migliorerà la visione artificiale, aumentando la gamma di compiti che un braccio robotico può eseguire e rendendo più sicuro il lavoro accanto agli esseri umani. Dispositivi leggeri e a scopo singolo, come gli aspirapolvere robot, diventeranno progressivamente più utili. In questo modo, l’AI ci avvicinerà lentamente agli androidi, mentre per un robot come Pepper che può pulire il bagno, è molto più facile crearne uno che scriva poesie scadenti, e questo non cambierà a breve.

Le Sfide Fisiche nella Creazione di Robot Autonomi

Le sfide fisiche nella creazione di robot autonomi sono molteplici e complesse. Un braccio umano è mosso da muscoli, mentre un arto robotico deve essere attuato da motori, il che richiede più motori per ogni asse di movimento. Questi componenti creano ingombro, costi e requisiti energetici, oltre a essere soggetti a guasti. Inoltre, c’è la questione della percezione e del feedback. Un robot deve essere in grado di percepire la consistenza di un oggetto, come la morbidezza di un frutto, e di reagire di conseguenza, ma fornire tali sensi a un robot è complicato e costoso. Anche se la visione artificiale e l’AI possono compensare in parte, non sono sostituti perfetti. Infine, ogni macchina autonoma ha bisogno di una fonte di energia.

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