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Qualità della vita in Italia: l’indagine del Sole 24 Ore per il 2024

Ogni anno, il Sole 24 Ore pubblica un’indagine che misura la qualità della vita nelle 107 province italiane. Questo strumento, ormai giunto alla sua 35esima edizione, rappresenta un punto di riferimento per comprendere le dinamiche sociali, economiche e ambientali che caratterizzano il nostro Paese.

Evoluzione dell’indice sulla Qualità della Vita

L’indagine del 2024 sulla Qualità della Vita in Italia ha subito un’evoluzione significativa, ampliando e perfezionando la metodologia utilizzata. Questo aggiornamento ha portato all’introduzione di 90 indicatori , rispetto ai 42 indicatori delle edizioni precedenti fino al 2018. Questa espansione consente di analizzare aspetti del benessere che in passato erano meno esplorati o assenti. Gli indicatori sono suddivisi in sei macrocategorie tematiche :

  1. Ricchezza e consumi.
  2. Affari e lavoro.
  3. Demografia, salute e società.
  4. Ambiente e servizi.
  5. Giustizia e sicurezza.
  6. Cultura e tempo libero.

L’ampiezza del quadro mira ad approfondire le varie sfaccettature del benessere , offrendo un’analisi più bilanciata e dettagliata. In questa edizione, sono stati introdotti 27 nuovi indicatori per cogliere tendenze e dinamiche emergenti, tra cui:

  1. Accessibilità economica.
  2. Sostenibilità.
  3. Disuguaglianze sociali.

Questi indicatori misurano, ad esempio, l’incidenza dell’affitto sul reddito medio, fornendo un’indicazione sulla sostenibilità abitativa , e il divario tra i redditi più alti e quelli più bassi, evidenziando le disuguaglianze economiche all’interno delle province. Inoltre, è stato introdotto l’ Indice della qualità della vita femminile , che analizza parametri come l’occupazione e la sicurezza delle donne, sottolineando che la qualità della vita è un concetto multidimensionale . L’attenzione alle dinamiche sociali è un altro punto di forza dell’edizione 2024. L’indagine include indicatori che analizzano più in profondità la salute , l’accesso ai servizi e le condizioni sociali delle diverse fasce della popolazione, come l’incidenza di patologie croniche e la disponibilità di servizi sanitari. Un ulteriore elemento distintivo è la maggiore attenzione ai temi ambientali e climatici .

La categoria “Ambiente e servizi” ora include dati climatici aggiornati e l’incidenza di eventi climatici estremi, riflettendo una crescente consapevolezza dei rischi ambientali e del loro impatto sulla qualità della vita. Infine, l’edizione 2024 si distingue per la personalizzazione territoriale , differenziando le aree metropolitane dalle province più piccole, per rappresentare le peculiarità di ogni territorio. I dati sono raccolti da fonti ufficiali e certificate, garantendo informazioni aggiornate e granulari.

Nuovi indicatori e aspetti cruciali

L’edizione 2024 dell’indagine sulla Qualità della Vita si distingue per l’introduzione di 27 nuovi indicatori , progettati per cogliere tendenze e dinamiche emergenti. Questi indicatori evidenziano aspetti cruciali come:

  1. Accessibilità economica: misura l’incidenza dell’affitto sul reddito medio, fornendo un’indicazione chiara sulla sostenibilità abitativa.
  2. Disuguaglianze sociali: analizza il divario tra i redditi più alti e quelli più bassi, evidenziando le disuguaglianze economiche all’interno delle province.
  3. Qualità della vita femminile: introduce un indice specifico che considera parametri come l’occupazione e la sicurezza delle donne.

Questi cambiamenti riflettono la comprensione della qualità della vita come un concetto multidimensionale , che va oltre la semplice ricchezza economica, abbracciando anche aspetti sociali e culturali. L’indagine del 2024 si concentra anche sulle dinamiche sociali , includendo indicatori che analizzano in profondità la salute, l’accesso ai servizi e le condizioni sociali delle diverse fasce della popolazione. Vengono ora considerate:

  1. Incidenza di patologie croniche.
  2. Disponibilità di servizi sanitari.

Questi parametri offrono una misura concreta del livello di benessere fisico e mentale nelle province, evidenziando una comprensione più ampia del benessere che considera anche dimensioni più soggettive e qualitative. Inoltre, l’edizione 2024 riserva una particolare attenzione ai temi ambientali e climatici . La categoria “Ambiente e servizi” include ora dati climatici aggiornati, l’incidenza di eventi climatici estremi e la presenza di infrastrutture sostenibili, riflettendo una crescente consapevolezza dei rischi ambientali e del loro impatto diretto sulla qualità della vita . Infine, l’indagine si distingue per la personalizzazione territoriale , differenziando le aree metropolitane dalle province più piccole. Le grandi città, come Roma e Milano, vengono analizzate considerando le disuguaglianze interne e il costo della vita, mentre le province minori vengono valorizzate per i loro livelli di vivibilità e accessibilità economica .

Questa scelta metodologica permette di rappresentare le peculiarità di ogni territorio, offrendo un quadro più dettagliato e realistico.

Attenzione alle dinamiche sociali

L’attenzione alle dinamiche sociali è uno dei punti di forza dell’edizione 2024. Rispetto al passato, l’indagine include indicatori che analizzano più in profondità la salute , l’ accesso ai servizi e le condizioni sociali delle diverse fasce della popolazione. Ad esempio, vengono ora considerate:

  1. L’incidenza di patologie croniche.
  2. La disponibilità di servizi sanitari.

Questi parametri offrono una misura concreta del livello di benessere fisico e mentale nelle province. Questa attenzione alle dinamiche sociali riflette una comprensione più ampia del benessere, che non si limita a indicatori oggettivi, ma considera anche dimensioni più soggettive e qualitative. Un altro elemento distintivo dell’edizione 2024 è la maggiore attenzione ai temi ambientali e climatici . Mentre in passato il clima e la sostenibilità erano considerati in modo marginale, ora la categoria “Ambiente e servizi” include dati climatici aggiornati, l’incidenza di eventi climatici estremi e la presenza di infrastrutture sostenibili . Questo cambiamento riflette una crescente consapevolezza dei rischi ambientali e del loro impatto diretto sulla qualità della vita.

L’edizione del 2024, inoltre, riserva una particolare attenzione alla personalizzazione territoriale , differenziando le aree metropolitane dalle province più piccole. Le grandi città, come Roma e Milano, vengono analizzate considerando le disuguaglianze interne e il costo della vita , mentre le province minori vengono valorizzate per i loro livelli di vivibilità e accessibilità economica . Questa scelta metodologica permette di rappresentare le peculiarità di ogni territorio, offrendo un quadro più dettagliato e realistico. I dati dei diversi indicatori sono raccolti da una rete di fonti ufficiali e certificate, tra cui Istat , Banca d’Italia e Legambiente , ma anche da istituti di ricerca privati come Prometeia e Cribis . Questo permette di includere informazioni più aggiornate e granulari rispetto al passato.

Temi ambientali e climatici

Un altro elemento distintivo dell’edizione 2024 è la maggiore attenzione ai temi ambientali e climatici . Mentre in passato il clima e la sostenibilità erano considerati in modo marginale, ora la categoria “Ambiente e servizi” include dati climatici aggiornati , l’incidenza di eventi climatici estremi e la presenza di infrastrutture sostenibili . Questo cambiamento riflette una crescente consapevolezza dei rischi ambientali e del loro impatto diretto sulla qualità della vita .

Personalizzazione territoriale

L’edizione del 2024 riserva una particolare attenzione alla personalizzazione territoriale , differenziando le aree metropolitane dalle province più piccole. Le grandi città, come Roma e Milano , vengono analizzate considerando le disuguaglianze interne e il costo della vita , mentre le province minori vengono valorizzate per i loro livelli di vivibilità e accessibilità economica . Questa scelta metodologica permette di rappresentare le peculiarità di ogni territorio, offrendo un quadro più dettagliato e realistico. I dati dei diversi indicatori sono raccolti da una rete di fonti ufficiali e certificate , tra cui Istat , Banca d’Italia e Legambiente , ma anche da istituti di ricerca privati come Prometeia e Cribis . Questo permette di includere informazioni più aggiornate e granulari rispetto al passato.

Raccolta dati e fonti

I dati dei diversi indicatori sono raccolti da una rete di fonti ufficiali e certificate , tra cui Istat , Banca d’Italia e Legambiente , ma anche da istituti di ricerca privati come Prometeia e Cribis . Questo permette di includere informazioni più aggiornate e granulari rispetto al passato. La classifica finale basata sui 90 indicatori segue diversi passi. Prima di tutto, ogni indicatore viene standardizzato in modo da assegnare un punteggio pari a 0 per la provincia con il valore peggiore dell’indicatore e 1.000 per la provincia con il valore migliore, con punteggi intermedi calcolati proporzionalmente. Quindi, ciascun indicatore è ponderato equamente all’interno della propria macro-categoria.

Ogni categoria include 15 indicatori , e ciascuno contribuisce in misura uguale al punteggio medio della categoria (con un peso pari a 6,67% ). Successivamente, le sei macro-categorie vengono combinate con una media aritmetica semplice , in cui ciascuna macro-categoria ha un peso uguale del 16,67% nel punteggio complessivo. Questo approccio garantisce quindi che nessuna dimensione prevalga sulle altre. Per illustrare sinteticamente i risultati delle province in base al loro indice di qualità della vita, nella mappa ogni provincia è stata colorata in modo graduale. I colori utilizzati indicano il punteggio complessivo: le province con un punteggio più alto sono evidenziate con toni più chiari, mentre quelle con punteggi più bassi sono colorate con toni più scuri.

La mappa offre quindi una sintetica rappresentazione delle differenze territoriali rispetto all’indice della qualità della vita per il 2024.

Classifica finale e punteggi

La classifica finale dell’indagine sulla qualità della vita per il 2024 si basa su 90 indicatori , che sono stati standardizzati per assegnare un punteggio compreso tra 0 e 1.000. Questo punteggio è calcolato in base al valore peggiore e migliore di ciascun indicatore, con punteggi intermedi calcolati proporzionalmente. Ogni indicatore è ponderato equamente all’interno della propria macro-categoria, che include 15 indicatori, contribuendo in misura uguale al punteggio medio della categoria (con un peso pari al 6,67% ). Le sei macro-categorie vengono poi combinate con una media aritmetica semplice, in cui ciascuna macro-categoria ha un peso uguale del 16,67% nel punteggio complessivo.

Provincie in cima alla classifica

Bergamo si è classificata come la provincia migliore nel 2024, scalando dalla 52ª posizione del 2020 alla . Le province autonome di Trento e Bolzano seguono, con Trento che migliora la sua posizione rispetto al 2023, salendo alla posizione, e Bolzano che avanza di dieci posizioni rispetto all’anno precedente. La top 10 del 2024 è composta da:

  1. Bergamo
  2. Trento
  3. Bolzano
  4. Monza e Brianza
  5. Cremona
  6. Udine
  7. Verona
  8. Vicenza
  9. Bologna
  10. Ascoli Piceno.

Provincie in fondo alla classifica

Le province con le posizioni più basse sono principalmente situate nel Mezzogiorno e nelle Isole . Le ultime dieci posizioni, dalla 98ª alla 107ª , sono occupate esclusivamente da province meridionali, con Reggio Calabria in 107ª posizione. Tra queste province figurano:

  1. Caltanissetta (98ª posizione)
  2. Palermo (104ª)
  3. Siracusa (104ª)
  4. Cosenza (102ª)
  5. Vibo Valentia (103ª)
  6. Crotone (103ª)
  7. Napoli (106ª).
Divario Nord-Sud e province minori

Il divario tra Nord e Sud si conferma, con le province del Nord Italia che mostrano generalmente punteggi più alti, mentre quelle del Sud e delle Isole presentano punteggi più bassi. Tuttavia, le province di minori dimensioni sembrano garantire una qualità della vita migliore rispetto alle grandi città metropolitane. Anche se Bologna rimane tra le prime dieci province, registra un peggioramento rispetto al 2023, così come altre città importanti come Milano (12ª), Firenze (36ª), Cagliari (44ª), Venezia (46ª), Genova (54ª), Torino (58ª) e Roma (59ª). La situazione appare particolarmente critica nel Sud Italia, dove le città metropolitane occupano le ultime posizioni della classifica, con Bari (65ª) come la migliore tra le grandi città meridionali, seguita da Catania (83ª), Messina (91ª) e Palermo (100ª).

Classifica finale e punteggi - Mappa della qualità della vita in Italia
Classifica finale e punteggi Mappa della qualità della vita in Italia

Polarizzazione geografica

Le province italiane mostrano una netta polarizzazione geografica nella qualità della vita. In particolare, le province del Nord Italia , come Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto, presentano generalmente punteggi più alti, indicati da toni chiari, che segnalano una qualità della vita mediamente migliore. Al contrario, le province del Sud e delle Isole , come Calabria, Sicilia e alcune aree della Campania, si caratterizzano per punteggi più bassi, rappresentati da toni scuri, evidenziando una qualità della vita mediamente inferiore. Nonostante il persistente divario tra Nord e Sud , emergono diversità interne a ciascuna area geografica:

  1. Alcune province meridionali riescono a distinguersi positivamente.
  2. Alcune province settentrionali mostrano criticità.

Nella classifica finale, Bergamo si è posizionata come la provincia migliore nel 2024, scalando dalla 52ª posizione del 2020 alla 1ª. Seguono le province autonome di Trento e Bolzano , con Trento che migliora la propria posizione rispetto al 2023, salendo alla 2ª posizione, e Bolzano che avanza di dieci posizioni rispetto all’anno precedente. La top 10 del 2024 evidenzia una prevalenza di province del Nord Italia , con regioni come Trentino-Alto Adige, Lombardia e Veneto che occupano gran parte delle posizioni di vertice:

  1. Bergamo (1ª posizione)
  2. Trento (2ª posizione)
  3. Bolzano (3ª posizione)
  4. Monza e Brianza (4ª posizione)
  5. Cremona (5ª posizione)
  6. Udine (6ª posizione)
  7. Verona (7ª posizione)
  8. Vicenza (8ª posizione)
  9. Bologna (9ª posizione)
  10. Ascoli Piceno (10ª posizione).

Nelle posizioni più basse della classifica si collocano principalmente province del Mezzogiorno e delle Isole . Le ultime dieci posizioni del ranking, dalla 98ª alla 107ª, sono occupate esclusivamente da province meridionali, con Reggio Calabria in 107ª posizione. Tra queste province figurano:

  1. Caltanissetta (98ª posizione)
  2. Palermo (104ª posizione)
  3. Siracusa (104ª posizione)
  4. Cosenza (102ª posizione)
  5. Vibo Valentia (103ª posizione)
  6. Crotone (103ª posizione)
  7. Napoli (106ª posizione).

Se da un lato si conferma il persistente divario Nord-Sud , dall’altro si osserva che le province di minori dimensioni tendono a garantire una qualità della vita migliore rispetto alle grandi città metropolitane. Anche se Bologna rimane tra le prime dieci province, registra un peggioramento rispetto al 2023, così come altre città importanti:

  1. Milano (12ª posizione)
  2. Firenze (36ª posizione)
  3. Cagliari (44ª posizione)
  4. Venezia (46ª posizione)
  5. Genova (54ª posizione)
  6. Torino (58ª posizione)
  7. Roma (59ª posizione).

La situazione appare particolarmente critica nel Sud Italia , dove le città metropolitane si concentrano nelle ultime posizioni della classifica:

  1. Bari (65ª posizione) è la migliore tra le grandi città meridionali,
  2. seguita da Catania (83ª posizione),
  3. Messina (91ª posizione),
  4. Palermo (100ª posizione).
Polarizzazione geografica - Tabella dei punteggi dell'indice della qualità della vita
Polarizzazione geografica Tabella dei punteggi dellindice della qualità della vita
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