All’inizio di questo mese, la Cina ha dichiarato nuove ‘linee di base’ attorno al Reef di Scarborough, un grande atollo corallino sormontato da pochi scogli appena sopra il livello del mare nel Mar Cinese Meridionale. Con questa mossa, la Cina ha riaffermato la sua rivendicazione di sovranità su quello che è diventato un punto caldo globale nelle acque contese. Questa azione è stata una risposta calcolata all’emanazione da parte delle Filippine di nuove leggi marittime due giorni prima, mirate a salvaguardare le proprie rivendicazioni sul reef e su altre parti contese del mare. Questo scambio legale è una continuazione della disputa in corso sulla sovranità e sui diritti marittimi tra Cina e Filippine (e altri) in un’area oceanica vitale attraverso la quale transita un terzo del commercio globale.
Cina dichiara nuove ‘basi’ sul Reef di Scarborough: le coordinate geografiche
All’inizio di questo mese, la Cina ha dichiarato nuove “basi” attorno al Reef di Scarborough, un grande atollo corallino nel Mar Cinese Meridionale. Questa mossa riafferma la rivendicazione di sovranità della Cina su un’area contesa a livello globale. La dichiarazione è stata una risposta calcolata all’adozione da parte delle Filippine di nuove leggi marittime. Queste leggi mirano a proteggere le rivendicazioni filippine sul reef e altre aree contese del mare. Il conflitto legale tra Cina e Filippine è parte di una disputa più ampia nel Mar Cinese Meridionale.
Il Segretario alla Difesa filippino ha espresso preoccupazione per le crescenti richieste cinesi. Il Reef di Scarborough è noto come Huangyan Dao in cinese e Bajo de Masinloc nelle Filippine. Si trova a circa 116 miglia nautiche a ovest dell’isola filippina di Luzon. La Cina ha bloccato l’accesso dei pescatori filippini alla laguna del reef dal 2012. Le Filippine hanno portato la Cina davanti a un tribunale arbitrale internazionale nel 2013.
La Cina ha rifiutato di partecipare al caso arbitrale e ha respinto la sentenza. Questo mese, la Cina ha dichiarato le coordinate geografiche delle sue rivendicazioni territoriali attorno al Reef di Scarborough. Le nuove “basi” cinesi sono state tracciate con linee rette, una pratica comune per rivendicare zone marittime. La Cina sostiene che queste azioni siano conformi all’UNCLOS, ma ci sono conflitti con il diritto internazionale. Le nuove “basi” cinesi attorno al Reef di Scarborough sono relativamente conservative.
Disputa nel Mar Cinese Meridionale: la risposta delle Filippine
La disputa nel Mar Cinese Meridionale tra Cina e Filippine si intensifica con le recenti rivendicazioni cinesi sul Reef di Scarborough. Le Filippine hanno respinto la dichiarazione cinese, affermando che viola la loro sovranità storica sul banco. Il Segretario alla Difesa delle Filippine, Gilberto Teodoro, ha sottolineato che Pechino sta aumentando la pressione per far cedere i diritti sovrani filippini nell’area. La tensione crescente tra i due paesi aumenta il rischio di un conflitto marittimo. Scarborough Reef, noto come Huangyan Dao in cinese e Bajo de Masinloc nelle Filippine, è situato a nord-est del Mar Cinese Meridionale.
La Cina rivendica la sovranità su tutte le acque e le caratteristiche del Mar Cinese Meridionale, inclusi i diritti storici non specificati all’interno della sua linea dei nove tratti. Dal 2012, la Cina ha impedito ai pescherecci filippini di accedere alla laguna del reef, portando le Filippine a ricorrere all’arbitrato internazionale. Nel 2016, un tribunale arbitrale ha stabilito che la Cina non ha diritti storici sulle aree marittime in conflitto con l’UNCLOS. La Cina ha rifiutato di partecipare al caso arbitrale e ha respinto la sentenza come nulla e priva di forza vincolante. Questo mese, la Cina ha dichiarato le coordinate esatte dei punti base della sua rivendicazione territoriale intorno al Reef di Scarborough.
Tuttavia, l’uso di baselines rette da parte della Cina intorno al Reef di Scarborough è in conflitto con il diritto internazionale. La Cina ha avanzato il limite esterno del suo mare territoriale di pochi centinaia di metri in due direzioni. Queste nuove baselines sono quindi piuttosto conservative e racchiudono un’area significativamente più piccola di quanto temuto dagli Stati Uniti. La dichiarazione della Cina segnala che potrebbe aver abbandonato la sua rivendicazione di un “arcipelago offshore” più grande. La Guardia Costiera cinese ha dichiarato che intensificherà le pattuglie nel Mar Cinese Meridionale per proteggere la sovranità territoriale e i diritti marittimi nazionali.
Scarborough Reef: un punto caldo nel commercio globale
Scarborough Reef è un punto di tensione nel commercio globale, situato nel Mar Cinese Meridionale. Questo atollo corallino è conteso tra Cina e Filippine, con entrambe le nazioni che rivendicano la sovranità. La Cina ha recentemente dichiarato nuove “linee di base” attorno al reef, riaffermando la sua pretesa di sovranità. Questa mossa è stata una risposta calcolata alle nuove leggi marittime delle Filippine, che mirano a proteggere le loro rivendicazioni. Le tensioni tra i due paesi continuano a crescere, aumentando il rischio di conflitti marittimi.
Si trova a circa 116 miglia nautiche a ovest dell’isola filippina di Luzon. Durante l’alta marea, il reef si riduce a pochi isolotti, ma con la bassa marea diventa il più grande atollo corallino della regione. La Cina afferma diritti storici su queste acque, nonostante una sentenza del tribunale arbitrale che nega tali diritti. Le Filippine hanno portato la questione all’arbitrato internazionale, ottenendo una sentenza favorevole. Tuttavia, la Cina ha rifiutato di riconoscere la decisione, definendola “nulla e priva di forza vincolante”.
Le nuove ‘basi’ cinesi e il diritto internazionale
Le nuove ‘basi’ cinesi e il diritto internazionale sono al centro delle recenti tensioni nel Mar Cinese Meridionale. All’inizio del mese, la Cina ha dichiarato nuove ‘basi’ attorno al Reef di Scarborough, un atollo di corallo situato nel Mar Cinese Meridionale. Questa mossa ha riaffermato la rivendicazione di sovranità della Cina su quest’area contesa. La dichiarazione cinese è stata una risposta calcolata alle nuove leggi marittime delle Filippine, che mirano a proteggere le proprie rivendicazioni. Le Filippine hanno respinto la dichiarazione cinese, definendola una violazione della loro sovranità.
Il Reef di Scarborough è noto come Huangyan Dao in cinese e Bajo de Masinloc nelle Filippine. Si trova a circa 116 miglia nautiche a ovest dell’isola filippina di Luzon. La Cina rivendica la sovranità su tutte le acque e le caratteristiche del Mar Cinese Meridionale. Dal 2012, la Cina ha impedito ai pescherecci filippini di accedere alla laguna del reef. Le Filippine hanno portato la Cina davanti a un tribunale arbitrale internazionale nel 2013.
La Cina ha rifiutato di partecipare al caso arbitrale e ha respinto la sentenza. Questo mese, la Cina ha dichiarato le coordinate esatte delle sue rivendicazioni territoriali attorno al Reef di Scarborough. Le nuove ‘basi’ cinesi sono state tracciate con linee rette, una pratica comune per rivendicare zone marittime. Tuttavia, l’uso di linee rette attorno al Reef di Scarborough è in conflitto con il diritto internazionale. Le nuove ‘basi’ cinesi sono relativamente conservative e racchiudono un’area più piccola di quanto temuto dagli Stati Uniti.
Conseguenze delle nuove rivendicazioni cinesi sul Reef di Scarborough
Le nuove rivendicazioni cinesi sul Reef di Scarborough hanno suscitato preoccupazioni internazionali. La Cina ha dichiarato nuovi “baselines” attorno al reef, riaffermando la sua sovranità su quest’area contesa. Questa mossa è stata una risposta calcolata alle nuove leggi marittime delle Filippine, che mirano a proteggere le loro rivendicazioni. Le Filippine hanno respinto la dichiarazione cinese, considerandola una violazione della loro sovranità. Il Segretario alla Difesa filippino ha espresso preoccupazione per le crescenti richieste di Pechino.
Il Reef di Scarborough è un atollo corallino situato nel Mar Cinese Meridionale, conteso da Cina e Filippine. La Cina ha bloccato l’accesso dei pescatori filippini al reef dal 2012, portando le Filippine a un arbitrato internazionale. Un tribunale ha stabilito che la Cina non ha diritti storici su queste aree marittime. La Cina ha rifiutato di partecipare all’arbitrato e ha respinto la sentenza. Le nuove rivendicazioni cinesi potrebbero portare a un aumento delle pattuglie della Guardia Costiera cinese.