L’inviato di Donald Trump ha posticipato un viaggio in Ucraina, alimentando timori che gli Stati Uniti possano abbandonare il supporto alla difesa contro la Russia.
Ritardo del viaggio in Ucraina
L’inviato di Donald Trump , il generale Keith Kellogg , ha posticipato un viaggio a Kyiv , suscitando preoccupazioni riguardo al possibile abbandono del supporto americano per gli sforzi di guerra dell’Ucraina. Inizialmente, il generale Kellogg aveva pianificato una missione a Kyiv per incontrare i leader ucraini all’inizio di gennaio. La sua squadra stava anche organizzando incontri con funzionari in altre capitali europee, tra cui Roma e Parigi . Tuttavia, il viaggio, che avrebbe segnato la prima visita di funzionari dell’amministrazione Trump in Ucraina dopo le elezioni del 5 novembre, è stato ora rinviato. Si prevede che il generale Kellogg si rechi in Ucraina solo dopo che Trump assumerà ufficialmente l’incarico, anche se non è stata fissata alcuna data.
Non è chiaro il motivo del rinvio del viaggio.
Promesse di Trump sulla guerra in Ucraina
Il presidente eletto Donald Trump ha ripetutamente affermato durante la campagna elettorale di poter risolvere la guerra in Ucraina entro 24 ore dall’assunzione dell’incarico, ma finora non ha fatto progressi significativi in tal senso. Tuttavia, cercare di concludere rapidamente il conflitto rimane una priorità chiave per la sua amministrazione in arrivo.
Dettagli sulle promesse di Trump
- Trump ha dichiarato che desidera vedere avviare negoziati con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina subito dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, senza fornire dettagli specifici su quando potrebbero avvenire.
- Ha sottolineato che è necessario avviare i negoziati poiché “la Russia sta perdendo molti giovani e anche l’Ucraina“.
- Durante una conferenza stampa al suo Mar-a-Lago in Florida, Trump non ha specificato se o quanto presto incontrerà il presidente russo Vladimir Putin, ma ha affermato che un incontro non sarebbe appropriato fino dopo la sua inaugurazione il 20 gennaio.
- Alla fine di dicembre, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che non ci sono precondizioni per un incontro tra i presidenti degli Stati Uniti e della Russia.
- Trump ha ribadito che spera di porre fine ai combattimenti entro sei mesi, affermando: “Spero molto prima di sei mesi” quando gli è stato chiesto se potesse risolvere la guerra entro quel termine.
- Il ritorno di Trump alla Casa Bianca porta con sé incertezze riguardo all’impatto che avrà sul conflitto, che dura da quasi tre anni, e se i negoziati possano effettivamente avere luogo. Tuttavia, Trump ha dichiarato di essere determinato a sistemare la situazione, aggiungendo che è “una questione difficile”.
Fonte: Daily Express