HomeDiritti UmaniLe cicatrici invisibili dei prigionieri palestinesi

Le cicatrici invisibili dei prigionieri palestinesi

Le cicatrici invisibili dei prigionieri palestinesi emergono con forza in un contesto di crescente attenzione internazionale. La storia di Moazaz Obaiyat, un bodybuilder palestinese che ha subito gravi traumi fisici e psicologici durante la sua detenzione in Israele, mette in luce le condizioni disumane a cui sono sottoposti molti detenuti. Secondo rapporti di ospedali e organizzazioni per i diritti umani, le violenze fisiche e psicologiche inflitte ai prigionieri palestinesi sono all’ordine del giorno, con conseguenze devastanti per la loro salute mentale e fisica. Mentre si intensificano gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco, la questione delle detenzioni e degli abusi nelle carceri israeliane riemerge come un tema cruciale, sollevando interrogativi sulla responsabilità e sulla necessità di un cambiamento. Questo articolo esplorerà le esperienze di coloro che hanno vissuto queste atrocità e le implicazioni più ampie per la società palestinese.

La Storia di Moazaz Obaiyat: Dalla Forza alla Fragilità

Moazaz Obaiyat, un ex culturista palestinese, ha subito gravi conseguenze fisiche e psicologiche a seguito della sua detenzione nelle prigioni israeliane. Dopo nove mesi di detenzione, Obaiyat è stato rilasciato a luglio, ma non era in grado di camminare senza aiuto. La sua condizione è stata ulteriormente aggravata da un nuovo arresto avvenuto in un raid all’alba a ottobre. Diagnosi di PTSD severo sono state emesse per lui dal Bethlehem Psychiatric Hospital, legate alle esperienze traumatiche vissute nel carcere di Ktz’iot, dove ha subito violenze fisiche e psicologiche. Le note mediche indicano che Obaiyat ha mostrato sintomi di ansia severa, isolamento dalla famiglia e evitamento di discussioni su eventi traumatici. Le testimonianze di Obaiyat e di altri prigionieri palestinesi evidenziano cicatrici psicologiche durature attribuite a maltrattamenti, tra cui percosse, privazione del sonno e del cibo, e restrizioni prolungate in posizioni di stress. Le indagini delle organizzazioni per i diritti umani hanno confermato gravi abusi nei confronti dei palestinesi nelle carceri israeliane, con rapporti di torture e condizioni disumane.

Abusi e Torture nei Carceri Israeliani: Testimonianze di Detainees

Le testimonianze di prigionieri palestinesi rivelano un quadro allarmante di abusi e torture all’interno delle carceri israeliane. Quattro uomini palestinesi, detenuti da Israele dall’inizio della guerra dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, hanno descritto esperienze traumatiche che includono: percosse, privazione del sonno e del cibo, e restrizioni prolungate in posizioni di stress . Questi abusi hanno lasciato cicatrici psicologiche durature, con i detenuti che attribuiscono i loro disturbi psicologici a tali maltrattamenti. Un’indagine condotta dall’ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha confermato rapporti di tortura, violenza sessuale e condizioni disumane nelle prigioni israeliane. La Casa Bianca ha definito tali rapporti come “profondamente preoccupanti”.

Inoltre, un rapporto di B’Tselem ha accusato Israele di aver trasformato il sistema carcerario in una “rete di campi di tortura” , con l’uso di legislazione emergenziale che ha peggiorato le condizioni per i prigionieri di sicurezza, quasi tutti palestinesi. Le autorità israeliane hanno anche registrato un aumento significativo nel numero di prigionieri palestinesi, con oltre 10.000 detenuti durante il conflitto, e almeno 56 palestinesi sono morti in custodia durante la guerra, un numero significativamente più alto rispetto agli anni precedenti. Queste testimonianze e rapporti indicano un grave problema di violazione dei diritti umani e un impatto devastante sulla società palestinese, con effetti psicologici che possono durare per tutta la vita.

Le Condizioni di Detenzione: Sde Teiman, Ktz’iot e Ofer

Le condizioni di detenzione dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane sono state oggetto di gravi accuse e testimonianze di abusi sistematici. Nel campo di detenzione militare di Sde Teiman , situato nel deserto del Negev, sono stati segnalati abusi gravi, tra cui violenze fisiche e sessuali. Fadi Ayman Mohammad Radi, un ex detenuto, ha descritto di essere stato cuffiato e incatenato per quattro mesi , subendo percosse e privazione del sonno in condizioni disumane. Ha riferito di essere stato costretto a rimanere in posizioni di stress e di essere stato privato del sonno per cinque giorni consecutivi in una stanza chiamata ‘disco room’, dove veniva sottoposto a musica ad alto volume. Altre strutture, come il carcere di Ktz’iot e il campo militare di Ofer , hanno visto segnalazioni di abusi simili.

Articoli correlati

Ultime notizie