HomeConflittiLa Siria e il dialogo tra le fazioni: sfide e opportunità

La Siria e il dialogo tra le fazioni: sfide e opportunità

La fatica del dialogo tra le parti per unificare la Siria continua, ma per ottenere risultati bisogna avere pazienza.

Lo Stato islamico e la sua minaccia in Siria

La situazione in Siria è complessa e lo Stato islamico sta cercando di rientrare in scena con la preparazione di attentati a Damasco e Aleppo , rappresentando un serio pericolo per il nuovo corso del Paese.

Storia dell’Isis in Siria

L’Isis, inizialmente attivo solo in Iraq , ha esteso la sua influenza in Siria per partecipare alla lotta contro le forze alawite, considerate infedeli. In Siria, esistevano già formazioni jihadiste autoctone, mentre l’Isis si è avvalso di foreign fighters provenienti da diverse nazioni. Oggi, Hayat Tahrir al-Sham (HTS), guidata da Al Jawlani , è una delle principali organizzazioni jihadiste, legata ad al-Qaeda.

Scontri tra al-Qaeda e Isis

Il conflitto tra al-Qaeda e l’Isis ha generato contrasti anche in Siria, con HTS che è vista come il nemico pubblico numero uno dall’Isis. La rivalità tra queste formazioni jihadiste è ancora presente e rappresenta una delle sfide principali per le nuove autorità siriane.

Attività attuale dell’Isis

L’Isis ha ripreso le sue attività nella zona di Badia , il deserto siriano, sebbene le operazioni siano limitate. La coalizione internazionale continua a esercitare pressione sull’Isis, effettuando attacchi aerei mirati. Siria e Iraq stanno lavorando per rendere il loro confine meno permeabile, per evitare l’ingresso di rinforzi dell’Isis. Nonostante le capacità dell’Isis siano ridotte rispetto al passato, ci sono tentativi da parte di elementi residui di minacciare il potere centrale.

Rischi di rafforzamento dell’Isis

Se le nuove autorità non riusciranno a garantire la sicurezza del Paese, l’Isis potrebbe raccogliere nuovi adepti, specialmente tra i delusi di HTS, in particolare tra le frange più estreme e conservatrici. Se alcune milizie si rifiutassero di sciogliersi e confluire nell’esercito siriano, potrebbero continuare a rappresentare una minaccia, specialmente in un contesto di attacchi mirati da parte di Israele, che mirano a impedire che le attrezzature militari del vecchio regime cadano nelle mani sbagliate, inclusi gli elementi dell’Isis.

Il conflitto tra al-Qaeda e l’Isis

La rivalità tra al-Qaeda e l’Isis ha generato tensioni significative anche in Siria, dove le due formazioni si contendono l’egemonia nel panorama jihadista. Questo conflitto ha portato a contrasti aperti, con conti ancora da regolare tra i due gruppi. La figura di Al Jawlani , leader di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) , ha assunto un ruolo centrale in questo contesto, poiché la sua decisione di abbandonare l’immagine di jihadista per adottare un aspetto più formale, indossando giacca e cravatta, ha contribuito a legittimare la percezione di HTS come il nemico numero uno per l’Isis.

Il contesto della rivalità

  1. Al-Qaeda e l’Isis sono formazioni nemiche, con una storia di conflitti interni.
  2. La trasformazione di Al Jawlani in un leader più moderato ha suscitato reazioni all’interno dell’Isis, che lo considera una minaccia.

L’attività dell’Isis in Siria

L’Isis ha ripreso le sue operazioni nella regione di Badia , un’area desertica della Siria, sebbene le sue capacità siano notevolmente diminuite rispetto al passato. Nonostante ciò, ci sono ancora tentativi da parte di elementi residuali di minacciare il potere centrale. La coalizione internazionale continua a esercitare pressione sull’Isis, effettuando attacchi aerei mirati nel nord-est della Siria. Inoltre, Siria e Iraq stanno lavorando per rendere il loro confine meno permeabile, al fine di prevenire l’ingresso di rinforzi dell’Isis.

Le sfide per le nuove autorità

Se le nuove autorità siriane non riusciranno a garantire la sicurezza, l’Isis potrebbe approfittare della situazione per raccogliere nuovi adepti, in particolare tra i delusi di HTS. Questi individui, più estremisti e conservatori, potrebbero vedere in Al Jawlani un leader moderato e cercare alternative più intransigenti, come quelle offerte dall’Isis. Inoltre, se alcune milizie rifiutassero di sciogliersi e unirsi all’esercito siriano, potrebbero continuare a rappresentare una minaccia, specialmente se di orientamento islamista o jihadista. In sintesi, la rivalità tra al-Qaeda e l’Isis continua a influenzare profondamente la situazione in Siria, con implicazioni significative per la sicurezza e la stabilità del Paese.

Attività dell’Isis nella zona di Badia

L’ Isis ha ripreso le sue attività nella zona di Badia , che corrisponde al deserto siriano, un’area spesso trascurata ma che è quotidianamente teatro di operazioni, sebbene limitate. Nel nord-est della Siria , la coalizione internazionale continua a esercitare pressione sull’Isis, effettuando anche attacchi aerei mirati . Inoltre, Siria e Iraq stanno lavorando per rendere il loro confine meno poroso rispetto al passato, al fine di prevenire l’ingresso di rinforzi dello Stato islamico.

Minacce Residue

Nonostante le capacità dell’Isis siano notevolmente ridotte rispetto al passato, ci sono tentativi da parte di elementi residuali di minacciare il potere centrale. È importante notare che i poteri costituiti hanno spesso sfruttato e strumentalizzato la minaccia dell’Isis per legittimarsi a livello interno e per attirare l’attenzione della comunità internazionale. Attualmente, le capacità dell’Isis non rappresentano una vera minaccia, ma potrebbero comunque creare fastidi .

Rischio di Rafforzamento

Se le nuove autorità non riuscissero a garantire la sicurezza del Paese, l’Isis potrebbe potenzialmente rafforzarsi , reclutando nuovi adepti tra i delusi di HTS. Questo è particolarmente vero per quelle frange più estreme e conservatrici , che potrebbero vedere in Al Jawlani un leader di un gruppo moderato, mentre loro sostengono posizioni più intransigenti, simili a quelle dello Stato islamico.

Le milizie e la sicurezza del Paese

Le nuove autorità siriane si trovano ad affrontare una sfida cruciale: garantire la sicurezza del Paese. Se non riusciranno a farlo, l’ Isis potrebbe rafforzarsi, attirando nuovi adepti tra coloro che sono delusi da HTS . Questi individui, più estremisti e conservatori, potrebbero vedere in Al Jawlani un leader di un gruppo moderato, mentre preferirebbero posizioni più intransigenti, simili a quelle dello Stato islamico.

Il Rifiuto di Sciogliersi

Nel caso in cui alcune milizie si rifiutassero di sciogliersi e unirsi all’esercito siriano, potrebbero affrontare gravi conseguenze. Questo è particolarmente vero per le milizie di orientamento islamista , salafita e jihadista . Gli attacchi israeliani, specialmente nella zona di Quneitra , sono mirati a impedire che le attrezzature militari del vecchio regime finiscano nelle mani sbagliate, tra cui quelle dell’ Isis , che continua a rappresentare un pericolo.

Scioglimento delle Milizie

Uno dei nodi da sciogliere per costruire la nuova Siria è proprio quello delle milizie. L’operazione di scioglimento è iniziata, ma i segnali sono timidi e non lasciano molte speranze. La comunità occidentale e alcuni Paesi della regione stanno cercando di supportare le nuove autorità. Tuttavia, unificare un Paese che per 50 anni è stato mantenuto unito con la forza e la violenza da una sola fazione, quella alawita , è un compito complesso. La Siria è composta da diverse anime: oltre agli alawiti, ci sono cristiani , curdi , sciiti e sunniti , alcuni dei quali hanno posizioni intransigenti.

Inoltre, attori esterni come gli USA e la Turchia complicano ulteriormente la situazione.

Diálogo tra le Parti

Nonostante le difficoltà, c’è un dialogo in corso tra le parti. Il fatto che Al Jawlani si presenti in giacca e cravatta è un segnale forte. Inoltre, il ruolo dell’ Iran è stato ridimensionato, riducendo le tensioni interne. Tuttavia, ogni gruppo continua a operare in modo autonomo e non esiste ancora un esercito unificato, anche se ci sono progressi verso questa direzione. I curdi , ad esempio, sono riluttanti a disarmarsi completamente, desiderando mantenere una certa indipendenza.

Le milizie hanno mostrato disponibilità a sciogliersi, ma è necessario trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti.

Il blocco delle importazioni e il dollaro

La Siria ha recentemente deciso di bloccare le importazioni da Russia , Iran e Israele , accettando invece il dollaro come moneta per le transazioni. Questa scelta rappresenta un chiaro segnale di rottura con il vecchio regime , di cui Mosca e Teheran erano i principali alleati. L’uso del dollaro come moneta di scambio indica una inversione di marcia nella politica economica del Paese, simile a quanto avviene in altri Stati della regione, come il Libano .

Messaggio per le fazioni interne

Escludere Israele dalle importazioni sembra essere un tentativo di inviare un messaggio alle fazioni interne. Ci sono voci secondo cui Israele sarebbe stato uno dei principali sostenitori dell’azione che ha portato alla caduta di Bashar al-Assad . Pertanto, questa esclusione potrebbe servire a mantenere a bada le voci interne, specialmente in un momento in cui è cruciale trovare unità e unificare le forze attraverso un solo esercito.

Il futuro economico della Siria

La Siria si trova ora di fronte alla necessità di ricostruire la propria economia. In questo contesto, il Qatar e altre nazioni della regione giocheranno un ruolo fondamentale, anche per facilitare l’inserimento della manodopera siriana all’estero. Inoltre, la comunità occidentale, dopo quella araba, dovrà contribuire in modo significativo al processo di ricostruzione.

Sostegno internazionale

Tra i Paesi arabi, non solo il Qatar ma anche le monarchie del Golfo , in particolare l’ Arabia Saudita , avranno un ruolo cruciale nel sostenere il nuovo governo siriano. Questo rientra nella strategia dell’Arabia Saudita di rafforzare la propria posizione nell’area, con il supporto anche della UE e degli USA , che controllano alcune aree petrolifere.

Il ruolo del Qatar e delle monarchie del Golfo

Il Qatar e le monarchie del Golfo si preannunciano come attori chiave nel sostenere il nuovo governo siriano. Questi Paesi, in particolare il Qatar e l’ Arabia Saudita , stanno cercando di rafforzare la loro posizione nell’area, contribuendo così alla stabilità della Siria. La Siria ha recentemente bloccato le importazioni da Russia , Iran e Israele , accettando il dollaro come moneta per le transazioni, un chiaro segnale di rottura con il vecchio regime e un passo verso una nuova direzione economica.

Il ruolo del Qatar

Il Qatar è visto come un partner strategico, in virtù dei suoi legami con la Turchia . La sua influenza nella regione potrebbe facilitare il supporto economico e politico necessario per il nuovo governo siriano.

Le monarchie del Golfo

Anche le monarchie del Golfo giocheranno un ruolo fondamentale nel sostenere la Siria. L’ Arabia Saudita , in particolare, è attesa a contribuire significativamente, in linea con la sua strategia di rafforzamento della propria posizione nell’area.

Il supporto internazionale

In aggiunta al supporto arabo, anche la UE e gli USA sono previsti come attori importanti, poiché controllano alcune aree petrolifere nella regione. Questo supporto internazionale sarà cruciale per la ricostruzione e la stabilizzazione della Siria.

Il nuovo corso di HTS

Il nuovo corso di HTS

L’andamento regolare delle consultazioni quotidiane rappresenta un aspetto positivo per il nuovo corso di HTS . Questo processo di dialogo è fondamentale per cercare di unificare le diverse fazioni presenti in Siria, che storicamente hanno operato in modo frammentato.

Sfide e opportunità

Tuttavia, ci sono sfide significative da affrontare. La minaccia dello Stato islamico rimane presente, e se le nuove autorità non riusciranno a garantire la sicurezza del Paese, l’IS potrebbe rafforzarsi, raccogliendo nuovi adepti tra i delusi di HTS. È importante notare che le milizie hanno mostrato disponibilità a sciogliersi e confluire nell’esercito siriano, ma è necessario trovare un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte.

Dialogo e unificazione

Il dialogo tra le parti è continuo, e il fatto che Al Jawlani si presenti in giacca e cravatta è un segnale forte di apertura. Tuttavia, non esiste ancora un esercito unificato , e le diverse fazioni continuano a operare in modo autonomo. I curdi , ad esempio, sono riluttanti a disarmarsi completamente, desiderando mantenere una certa indipendenza.

Messaggi economici

Inoltre, la Siria ha bloccato le importazioni da Russia, Iran e Israele , accettando il dollaro come moneta per le transazioni. Questo rappresenta un chiaro messaggio di rottura con il vecchio regime e indica una direzione economica nuova, con l’intenzione di attrarre investimenti e supporto da parte di attori regionali come il Qatar e le monarchie del Golfo .

Conclusione

In sintesi, il nuovo corso di HTS è caratterizzato da un impegno verso il dialogo e la cooperazione, ma le sfide rimangono significative, e la strada verso un’unità duratura è ancora lunga.

Fonte: ilsussidiario

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