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Inazione sulla plastica: costi nascosti e soluzioni

L’inquinamento da plastica rappresenta una delle sfide ambientali più urgenti del nostro tempo, con costi nascosti che vanno ben oltre il prezzo di una bottiglia di bibita o di una barretta di cioccolato. Mentre i rappresentanti di 175 paesi si preparano a riunirsi a Busan, in Corea del Sud, per l’ultimo round di negoziati su un trattato globale sulla plastica, emergono questioni cruciali riguardanti la produzione e la gestione dei rifiuti plastici. Questo articolo esplora le implicazioni economiche e ambientali dell’inerzia nella riduzione della produzione di plastica, evidenziando come i costi di inazione possano superare di gran lunga quelli delle misure preventive. Con un focus su soluzioni locali e globali, l’articolo invita a riflettere sull’urgenza di un cambiamento sistemico per proteggere la salute umana e gli ecosistemi.

I costi nascosti della plastica: un’analisi economica globale

L’inazione sulla plastica comporta costi nascosti che spesso non vengono considerati. Quando acquistiamo prodotti confezionati in plastica, il prezzo non riflette i costi ambientali e sanitari associati. La produzione di plastica contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra, rappresentando il 5,3% delle emissioni globali nel 2019. Se non si interviene, queste emissioni potrebbero raddoppiare o triplicare entro il 2050. I microplastiche, derivanti dalla decomposizione dei rifiuti plastici, sono presenti nel 26% dei pesci marini.

La salute umana è già minacciata: nel 2010, si stimava che 1,8 milioni di persone nell’Unione Europea soffrissero di malattie legate alla plastica. I costi per la gestione dei rifiuti plastici municipali sono stimati tra 643 miliardi e 1,61 trilioni di dollari a livello globale nel periodo 2016-2040. I danni agli ecosistemi marini e terrestri sono stimati tra 1,86 trilioni e 268,50 trilioni di dollari nello stesso periodo. Le sostanze chimiche nei plastici sono collegate a disabilità intellettive, diabete, obesità, infertilità e cancro. I costi sanitari legati a queste sostanze chimiche sono stimati tra 11,21 e 11,69 trilioni di dollari nel periodo 2016-2040.

Alcuni paesi cercano di ridurre l’impatto del trattato globale sulla plastica concentrandosi solo sulla gestione dei rifiuti. Tuttavia, senza affrontare la produzione di plastica, i sistemi di trattamento faticheranno a tenere il passo. L’inazione potrebbe portare a un raddoppio della plastica rilasciata negli ecosistemi entro il 2050. I costi economici stimati sono probabilmente sottovalutati, mancando dati su salute umana e danni agli ecosistemi terrestri. I paesi a basso reddito sopportano costi dieci volte superiori rispetto a quelli ad alto reddito.

L’impatto della plastica sulla salute umana e sugli ecosistemi

La plastica ha un impatto significativo sulla salute umana e sugli ecosistemi. Gli additivi presenti nelle plastiche, come i composti che alterano il sistema endocrino, sono collegati a disabilità intellettive, diabete, obesità, infertilità, disturbi ormonali e cancro. Queste sostanze chimiche rappresentano una minaccia crescente per la salute pubblica. Inoltre, la plastica danneggia gli ecosistemi marini e terrestri. Tartarughe, pesci, uccelli marini e molte altre specie subiscono danni dall’ingestione di detriti plastici.

Questo fenomeno ha raddoppiato la sua incidenza nell’ultimo decennio. La produzione incessante di plastica sta guidando l’inquinamento con impatti sempre più gravi. Le emissioni di gas serra dell’industria della plastica rappresentavano il 5,3% delle emissioni globali nel 2019. Se non si interviene, queste emissioni potrebbero raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050. La crisi sanitaria umana è già in atto, con stime che indicano che almeno 1,8 milioni di persone nell’Unione Europea soffrono di malattie legate all’esposizione a sostanze chimiche presenti nelle plastiche.

La gestione dei rifiuti plastici municipali comporta costi significativi per la raccolta, la selezione, il riciclaggio e lo smaltimento. Questi costi sono principalmente a carico dei comuni o delle aziende responsabili della gestione dei rifiuti domestici. Tuttavia, sono i contribuenti a pagare il conto finale. I danni agli ambienti marini e terrestri sono stimati tra 1,86 trilioni e 268,50 trilioni di dollari nel periodo 2016-2040. La plastica rappresenta una minaccia crescente per la biodiversità e la salute umana.

Trattato globale sulla plastica: sfide e opportunità

Il trattato globale sulla plastica rappresenta un’opportunità cruciale per affrontare la crisi ambientale e sanitaria legata alla plastica. Durante i negoziati a Busan, i rappresentanti di 175 paesi discuteranno se includere obiettivi vincolanti per ridurre la produzione di plastica. La riduzione della produzione è essenziale per mitigare le minacce ambientali e sanitarie, ma alcuni paesi temono impatti economici negativi. Tuttavia, la ricerca suggerisce che non ridurre la produzione potrebbe rappresentare una minaccia economica ancora maggiore. La produzione incessante di plastica sta causando inquinamento con impatti sempre più gravi, portando a costi sostanziali.

Se non si interviene, queste emissioni potrebbero raddoppiare o triplicare entro il 2050. L’impatto sulla biodiversità è allarmante, con microplastiche trovate nel 26% dei pesci marini. Una crisi sanitaria umana è già in corso, con malattie legate all’esposizione a sostanze chimiche presenti nella plastica. Ridurre la produzione di plastica è diventato un imperativo ambientale e di salute pubblica. I costi della crisi della plastica a livello mondiale sono inimmaginabili, ma l’analisi dei dati esistenti mira a identificare un prezzo parziale.

I danni agli ambienti marini e terrestri sono stimati tra 1,86 trilioni e 268,50 trilioni di dollari nello stesso periodo. L’inquinamento da plastica ha impatti significativi sulla salute umana, con costi stimati tra 11,21 e 11,69 trilioni di dollari. Sotto uno scenario di business-as-usual, l’inquinamento da plastica accumulato dal 1950 potrebbe costare tra 13,7 e 281,8 trilioni di dollari in danni tra il 2016 e il 2040. Alcuni paesi cercano di annacquare il trattato globale sulla plastica concentrandosi solo sulla gestione dei rifiuti. Se la produzione aumenta, i sistemi di trattamento faticheranno a tenere il passo, portando a più plastica che si disperde in natura.

I dati economici disponibili sono probabilmente una vasta sottostima, con significative lacune nei costi per la salute umana al di fuori di Europa, Stati Uniti e Canada. Altri studi mostrano che il costo a vita dell’inquinamento da plastica è 10 volte più alto nei paesi a basso reddito. I paesi che traggono profitto dalla produzione e vendita di plastica includono Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Germania e Arabia Saudita. I paesi ricchi svolgono un ruolo centrale nel commercio globale dei rifiuti di plastica esportando una parte dei loro rifiuti verso nazioni in via di sviluppo. I principali importatori netti di rifiuti di plastica includono Cina, Turchia, Vietnam, India e Malesia.

Produzione di plastica: una minaccia economica sottovalutata

La produzione di plastica rappresenta una minaccia economica sottovalutata, con impatti significativi su vari settori. L’inquinamento da plastica genera costi enormi per la gestione dei rifiuti, che gravano principalmente sui contribuenti. Inoltre, i danni agli ecosistemi marini e terrestri sono stimati in trilioni di dollari, con gravi conseguenze per la biodiversità. Le sostanze chimiche presenti nella plastica sono legate a numerose malattie, con costi sanitari che aumentano con la produzione di plastica. I paesi a basso reddito subiscono un costo dieci volte maggiore rispetto a quelli più ricchi, nonostante la loro minore responsabilità nella produzione di plastica.

I sussidi ai combustibili fossili, che ammontano a trilioni di dollari, incentivano ulteriormente la produzione di plastica. Ridurre la produzione di plastica potrebbe portare benefici economici, creando posti di lavoro nel settore del riutilizzo. Una transizione ben gestita verso un’economia post-plastica potrebbe stimolare la crescita economica globale. Alcuni economisti sostengono che un limite internazionale alla produzione sarebbe vantaggioso anche per l’industria della plastica. L’adozione di schemi di deposito locali per articoli riutilizzabili potrebbe ridurre le emissioni di gas serra.

Produzione di plastica: una minaccia economica sottovalutata Inazione sulla plastica: costi nascosti e soluzioni
Produzione di plastica una minaccia economica sottovalutata Inazione sulla plastica costi nascosti e soluzioni

Soluzioni locali e globali per un’economia post-plastica

In un’economia post-plastica, è fondamentale concentrarsi su soluzioni locali e globali per ridurre l’impatto ambientale. L’implementazione di schemi di deposito e restituzione per articoli riutilizzabili come bottiglie e contenitori alimentari può stimolare la crescita economica locale. Ridurre la produzione di plastica monouso è essenziale per proteggere la salute umana e gli ecosistemi. Le soluzioni locali possono ridurre le emissioni di gas serra associate al trasporto a lunga distanza. Tuttavia, è necessario un approccio globale per massimizzare l’impatto positivo.

La transizione verso un’economia post-plastica richiede investimenti iniziali, ma offre benefici economici a lungo termine. I leader mondiali devono agire rapidamente per evitare costi crescenti legati all’inquinamento da plastica. Le comunità locali possono svolgere un ruolo cruciale nel promuovere pratiche sostenibili. L’educazione pubblica è fondamentale per sensibilizzare sull’importanza della riduzione della plastica. Le politiche governative devono supportare l’innovazione e la ricerca nel settore del riutilizzo.

Il costo della plastica: 5 dati economici sorprendenti

1. I costi di gestione dei rifiuti plastici municipali, tra raccolta, smistamento, riciclaggio e smaltimento, sono stimati tra 643 miliardi e 1,61 trilioni di dollari a livello globale nel periodo 2016-2040. 2. I danni ecologici causati dalla plastica agli ambienti marini e terrestri sono stimati tra 1,86 trilioni e 268,50 trilioni di dollari nello stesso periodo. 3. Gli impatti sulla salute umana, legati a sostanze chimiche presenti nella plastica, costano annualmente tra 384 e 403 miliardi di dollari negli Stati Uniti, 44 miliardi nell’UE e 18 miliardi in Canada, con costi totali stimati tra 11,21 e 11,69 trilioni di dollari nel periodo 2016-2040. 4. Sotto uno scenario di business-as-usual, i danni accumulati dalla plastica nell’ecosistema globale dal 1950 potrebbero costare tra 13,7 e 281,8 trilioni di dollari tra il 2016 e il 2040. 5.

credits: TheConversationFR

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