HomeEconomiaIl Dollaro in Crescita: Terza Settimana di Guadagni

Il Dollaro in Crescita: Terza Settimana di Guadagni

Il dollaro statunitense continua a mostrare segni di forza, registrando la sua terza settimana consecutiva di guadagni, nonostante un leggero ritracciamento rispetto ai massimi di due anni. I recenti dati sull’inflazione, che evidenziano un rallentamento, hanno influenzato le decisioni della Federal Reserve, la quale ha recentemente abbassato i tassi d’interesse. In questo contesto, esploreremo le dinamiche che hanno portato a questa crescita del dollaro, analizzando le reazioni del mercato e le implicazioni per l’economia globale.

Andamento del Dollaro: Ritracciamento e Trend Positivo

Il dollaro statunitense ha mostrato un ritracciamento rispetto al massimo di due anni raggiunto venerdì, ma si dirige verso la terza settimana consecutiva di guadagni. Il dollaro è sceso dello 0,47% nella giornata, attestandosi a 107,95 contro un paniere di sei altre valute, dopo aver toccato un picco di 108,54, il livello più alto da novembre 2022. Nonostante questo ritracciamento, il dollaro è previsto chiudere la settimana con un guadagno dell’1%. I dati del Dipartimento del Commercio hanno mostrato che l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE), il principale indicatore di inflazione preferito dalla Fed, è aumentato dello 0,1% a novembre, dopo un incremento non rivisto dello 0,2% a ottobre. Nel periodo di dodici mesi fino a novembre, l’indice PCE è avanzato del 2,4%, rispetto a un aumento del 2,3% nell’anno fino a ottobre. Dopo la decisione della Fed di ridurre i tassi d’interesse di 25 punti base, gli ufficiali hanno indicato che ci saranno meno tagli nel 2025, poiché l’inflazione rimane ancora sopra il target nonostante la sua recente traiettoria discendente. Il rendimento dei titoli di stato statunitensi a 10 anni è sceso di 6,2 punti base, attestandosi al 4,508%, dopo aver raggiunto un massimo di sei mesi in seguito alla decisione della Fed. Inoltre, il dollaro ha mostrato debolezza contro altre valute: è sceso dello 0,5% a 0,894 franchi svizzeri e ha toccato un minimo di cinque mesi a 157,93 yen giapponesi.

Inflazione e Decisioni della Federal Reserve: Impatti Economici

L’inflazione negli Stati Uniti ha mostrato segnali di rallentamento, con l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) che è aumentato dello 0,1% a novembre, dopo un incremento non rivisto dello 0,2% a ottobre. Nel periodo di dodici mesi fino a novembre, l’indice PCE è avanzato del 2,4%, rispetto a un aumento del 2,3% nell’anno fino a ottobre. Questo dato è significativo poiché il PCE è il principale indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve. La Fed ha recentemente ridotto i tassi d’interesse di 25 punti base, ma ha avvertito che ci saranno meno tagli nel 2025, poiché l’inflazione rimane ancora sopra il target nonostante la sua recente traiettoria discendente. Il rendimento dei titoli di stato statunitensi a 10 anni è sceso di 6,2 punti base, attestandosi al 4,508%, dopo aver raggiunto un massimo di sei mesi in seguito alla decisione della Fed. Questi sviluppi economici suggeriscono che, mentre il dollaro ha mostrato una certa debolezza contro altre valute, è comunque in rotta per una seconda settimana consecutiva di guadagni.

Reazioni del Mercato Valutario: Euro, Sterlina e Yen

Il dollaro ha mostrato segni di debolezza contro diverse valute principali, con le seguenti fluttuazioni: – Euro : Dopo aver toccato un minimo di un mese a 1,03435 dollari, l’euro ha registrato un incremento dello 0,31%, attestandosi a 1,0394 dollari, ma è comunque in rotta per la terza settimana consecutiva di perdite. Questo calo è stato influenzato anche dai commenti di Donald Trump, che ha affermato che l’Unione Europea deve acquistare petrolio e gas statunitensi per compensare il suo “tremendo deficit” con l’economia americana, altrimenti dovrà affrontare dazi. – Sterlina : La sterlina è scesa a un minimo di un mese a 1,2475 dollari, ma ha recuperato, chiudendo a 1,25575 dollari con un aumento dello 0,44%. Tuttavia, è ancora in rotta per la terza settimana consecutiva di perdite, dopo che la Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi d’interesse invariati. – Yen Giapponese : Il dollaro ha toccato un minimo di cinque mesi a 157,93 yen, chiudendo a 156,4 yen con una perdita dello 0,65%. La Banca del Giappone ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, contribuendo a questa debolezza del dollaro. – Franco Svizzero : Il dollaro ha mostrato una debolezza anche contro il franco svizzero, scendendo dello 0,5% a 0,894 franchi, ma è comunque in rotta per una seconda settimana consecutiva di guadagni. – Yuan Cinese : Infine, il dollaro ha perso lo 0,07% a 7,303 yuan nel mercato offshore. Queste dinamiche evidenziano come il dollaro, nonostante un ritracciamento, continui a mantenere una certa forza nel contesto di un mercato valutario volatile.

Articoli correlati

Ultime notizie