Il conflitto tra Israele e Hezbollah ha portato a un attacco mortale che ha colpito un edificio residenziale, causando la morte di 73 persone, di cui solo sei legate a Hezbollah.
Il contesto dell’attacco mortale
L’attacco ha colpito un edificio che Israele ha descritto come un centro di comando di Hezbollah , ma la maggior parte delle vittime erano civili . Il 29 settembre, l’intero edificio di sei piani è crollato a causa di missili israeliani, causando la morte di 73 persone . Secondo le affermazioni delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) , l’edificio era un “centro di comando terroristico” di Hezbollah e l’attacco ha “eliminato” un comandante del gruppo. Tuttavia, un’indagine della BBC ha verificato l’identità di 68 delle 73 persone uccise e ha scoperto che solo sei erano collegate al braccio militare di Hezbollah. Nessuno di quelli identificati sembrava avere un rango elevato.
Le altre 62 vittime erano civili , tra cui 23 bambini . Tra i morti c’erano neonati di pochi mesi e famiglie intere, come quella di Abeer Hallak, un’insegnante, uccisa insieme a suo marito e ai loro tre figli. L’attacco ha avuto un impatto devastante sulla comunità, con famiglie che continuano a cercare i loro cari tra le macerie.
Le testimonianze delle vittime
Tra le vittime del bombardamento c’erano bambini e famiglie , con testimonianze strazianti di chi ha perso i propri cari. Ashraf e Julia Ramadan, due fratelli molto legati, avevano condiviso momenti difficili durante il conflitto. Julia, spaventata dall’escalation della guerra tra Israele e Hezbollah , aveva ricevuto rassicurazioni dal fratello Ashraf, che l’aveva invitata a unirsi a lui in un villaggio che credeva fosse sicuro . Tuttavia, il giorno successivo, il loro edificio residenziale è stato colpito da un attacco aereo israeliano, causando la morte di 73 persone . Ashraf e Julia erano tornati a casa dopo aver distribuito cibo a famiglie sfollate.
Mentre Ashraf si stava facendo la doccia, Julia era in soggiorno con il padre. Improvvisamente, un’esplosione ha scosso l’intero edificio, e una nube di polvere e fumo ha invaso il loro appartamento. Ashraf ha cercato di contattare Julia, che ha risposto, ma la situazione è rapidamente degenerata. Dopo l’attacco, Ashraf è rimasto intrappolato sotto le macerie, mentre il padre lo rassicurava dicendo che Julia era viva. Le ore successive sono state un incubo, con Ashraf che sentiva i soccorritori cercare tra le macerie e le grida di chi scopriva i propri cari morti.
Quando finalmente è stato estratto, ha scoperto che sua madre era stata salvata ma era morta in ospedale, mentre Julia era soffocata sotto le macerie. Le ultime parole di Julia, secondo il padre, erano state chiamate per il fratello. In un altro appartamento, Batoul, che si era rifugiata con la sua famiglia, ha perso suo marito Mohammed Fares nell’attacco. Un pilastro è caduto su di lei e sui suoi bambini, e mentre è riuscita a liberarsi, la sua figlia di quattro anni, Hawraa , è stata schiacciata. Hisham, un altro sopravvissuto, ha descritto l’impatto brutale dell’attacco, rimanendo intrappolato per sette ore sotto le macerie.
Ha sentito le voci dei soccorritori e le grida disperate, ma ha temuto di non essere trovato. Quando è stato finalmente salvato, ha scoperto che la sua nipote era morta. Hisham ha perso quattro membri della sua famiglia, inclusa sua sorella e i suoi due nipoti. Le storie di queste vittime evidenziano la tragedia e il dolore che ha colpito la comunità, con famiglie che continuano a cercare i loro cari tra le macerie.
La risposta dell’IDF e le indagini
L’IDF ha dichiarato che l’attacco era giustificato, sostenendo che l’edificio colpito fosse un “centro di comando terroristico di Hezbollah” e che l’operazione avesse “eliminato” un comandante di Hezbollah. Tuttavia, un’indagine condotta dalla BBC ha verificato l’identità di 68 delle 73 persone uccise nell’attacco, rivelando che solo sei di esse erano collegate al braccio militare di Hezbollah . Nessuno di questi sei individui sembrava occupare un ruolo di alto rango . L’indagine ha anche rivelato che le altre 62 vittime erano civili , tra cui 23 bambini.
Dettagli sulle vittime
Tra le vittime si trovavano anche neonati e famiglie intere, come nel caso di Abeer Hallak, un’insegnante, che è stata uccisa insieme a suo marito e ai loro tre figli. Un’altra vittima, Amal Hakawati, è morta insieme a tre generazioni della sua famiglia, inclusi marito, figli e due nipoti.
Risposta dell’IDF e indagini
In risposta alle domande riguardanti la loro affermazione che l’edificio fosse un centro di comando, l’IDF non ha fornito chiarimenti su cosa costituisse un centro di comando . L’IDF ha affermato che i suoi attacchi a obiettivi militari sono soggetti alle disposizioni pertinenti del diritto internazionale , inclusa la necessità di prendere precauzioni per ridurre i danni collaterali e le vittime civili. Inoltre, l’IDF ha dichiarato di aver eseguito “procedure di evacuazione” prima dell’attacco, ma tutti i testimoni hanno confermato di non aver ricevuto alcun avviso.
Preoccupazioni internazionali
Esperti delle Nazioni Unite hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla proporzionalità e alla necessità degli attacchi aerei israeliani su edifici residenziali in aree densamente popolate del Libano. Questo modello di attacco, che ha portato a un numero significativo di vittime civili, è stato una caratteristica ricorrente del conflitto tra Israele e Hezbollah, iniziato quando il gruppo ha intensificato i lanci di razzi in risposta alla guerra di Israele a Gaza.
Le conseguenze del bombardamento
Il bombardamento ha avuto un impatto devastante sulla comunità, con famiglie che continuano a cercare i loro cari tra le macerie.
Il dramma delle vittime
Tra le vittime c’erano bambini e famiglie , con testimonianze strazianti di chi ha perso i propri cari. Il numero totale delle vittime è stato di 73 persone , di cui 23 erano bambini .
Il racconto di Ashraf e Julia
Ashraf e Julia, due dei sopravvissuti, avevano sempre condiviso tutto. Il giorno dell’attacco, Ashraf era in doccia mentre Julia si trovava in salotto con il padre. Quando l’attacco ha colpito, l’intero edificio è crollato, intrappolando Ashraf sotto le macerie.
La ricerca dei dispersi
Ashraf ha iniziato a chiamare, ma l’unica voce che sentiva era quella del padre, che lo rassicurava dicendo che Julia era viva. Dopo ore di angoscia, Ashraf è stato finalmente estratto dalle macerie, ma ha scoperto che sua madre era stata salvata ma è morta in ospedale, mentre Julia era suffocata sotto le macerie.
Il dolore delle famiglie
Il villaggio è rimasto segnato dall’impatto dell’attacco. Un padre continua a visitare il sito ogni giorno, sperando di avere notizie del suo figlio di 11 anni , il cui corpo non era ancora stato trovato. Ashraf, a sua volta, torna a setacciare le macerie, cercando ciò che resta dei ricordi della sua famiglia.
Ricordi tra le macerie
Ashraf mostra la porta del suo armadio, ancora decorata con immagini di calciatori e stelle della musica che ammirava. Trova anche un orsacchiotto tra le macerie, dicendo che era sempre sul suo letto. “Niente di ciò che trovo qui potrà mai compensare le persone che abbiamo perso,” afferma Ashraf.
