La popolazione della Groenlandia esprime scetticismo riguardo all’idea di Donald Trump di acquisire l’isola, ma alcuni sono aperti a legami più stretti con gli Stati Uniti.
Scetticismo verso Trump
Molti groenlandesi esprimono scetticismo nei confronti dell’idea di Donald Trump di acquisire la Groenlandia. Un residente, Bilo Chemnitz , ha dichiarato: “Non mi fido di lui”. Un’altra residente, Ida Abelsen , ha aggiunto di non gradire il modo in cui Trump parla della Groenlandia, sottolineando il desiderio di mantenere l’isola com’è. La Groenlandia, che è un territorio autonomo della Danimarca, gode di sanità gratuita , istruzione gratuita e alloggi a basso costo sovvenzionati. Circa la metà del budget statale proviene dalla Danimarca, ammontando a circa 500 milioni di dollari all’anno.
Tuttavia, si osserva che gli Stati Uniti potrebbero superare la Danimarca in termini di influenza nell’Artico, considerando i fondi militari che hanno fornito alle Filippine l’anno scorso. La competizione per l’influenza nell’area è accesa, con Cina , Russia e Stati Uniti che cercano di ottenere il predominio su nuove rotte commerciali e militari man mano che l’area si riscalda. Gli Stati Uniti hanno già una base militare in Groenlandia, la Pituffik Space Base , che gestisce una rete mondiale di sensori di avviso per rilevare missili in arrivo. Inoltre, l’isola ha il potenziale per fornire minerali rari necessari per le batterie delle auto elettriche. Le dichiarazioni di Trump hanno suscitato ansie tra i groenlandesi, con alcuni che si chiedono se Trump possa addirittura dichiarare guerra alla Groenlandia.
Kuno Fencker , membro del parlamento groenlandese, ha notato che le parole di Trump possono generare confusione, lasciando in dubbio se stia cercando di affascinare o minacciare l’isola. Nonostante ciò, ha affermato che le forze armate statunitensi non attaccheranno mai la Groenlandia, sostenendo che la discussione su questo tema è fuorviante. Fencker ha anche osservato che Trump sta già esercitando pressioni economiche e politiche sulla Danimarca per allentare il suo controllo sul territorio. La situazione ha portato a una divisione tra i groenlandesi, con alcuni che vedono l’interesse di Trump come un’opportunità, mentre altri temono le conseguenze. In questo contesto, il primo ministro groenlandese, Múte Egede , ha affermato che è tempo di fare il prossimo passo per il paese, rimuovendo gli ostacoli alla cooperazione e superando le catene dell’era coloniale .
Ha indicato la possibilità di condurre un referendum indipendente e ha espresso il desiderio di una partnership più profonda con gli Stati Uniti in materia di difesa e esplorazione mineraria.
Le preoccupazioni per l’indipendenza
Molti groenlandesi esprimono scetticismo riguardo all’idea di Donald Trump di acquisire l’isola. Un residente, Bilo Chemnitz, ha dichiarato: ” Non mi fido di lui ” e ha aggiunto: ” Voglio che la Groenlandia rimanga com’è “. Anche Ida Abelsen, un’altra residente, ha manifestato il suo disappunto, affermando di non gradire il modo in cui Trump parla della Groenlandia. La Groenlandia, che è un territorio autonomo della Danimarca , beneficia di servizi come sanità e istruzione gratuite , oltre a alloggi a basso costo sovvenzionati. Circa la metà del budget statale proviene dalla Danimarca, ammontando a circa 500 milioni di dollari all’anno.
Tuttavia, si stima che gli Stati Uniti possano competere con la Danimarca per l’influenza nella regione artica, considerando che l’anno scorso hanno fornito alle Filippine fondi militari simili. Le dichiarazioni di Trump hanno sollevato preoccupazioni tra i groenlandesi, con alcuni che si chiedono se ci siano rischi di conflitto. Paul Pedersen, sociologo dell’Università della Groenlandia, ha riferito che sua madre gli ha chiesto seriamente se pensasse che Trump potesse dichiarare guerra alla Groenlandia. Kuno Fencker, membro del parlamento groenlandese, ha notato che le parole di Trump hanno generato confusione, lasciando in dubbio se stesse cercando di affascinare o minacciare l’isola. Tuttavia, Fencker ha rassicurato che le forze armate statunitensi non attaccheranno la Groenlandia, affermando che la discussione su questo tema è distrattiva .
Ha anche sottolineato che Trump sta già esercitando pressioni economiche e politiche sulla Danimarca per allentare il suo controllo sul territorio. Il Primo Ministro groenlandese, Múte Egede, ha dichiarato che è giunto il momento di prendere il prossimo passo per il paese, rimuovendo gli ostacoli alla cooperazione, che possono essere descritti come le catene dell’era coloniale . Egede ha indicato la possibilità di condurre un referendum indipendente e ha espresso il desiderio di una partnership più profonda con gli Stati Uniti in materia di difesa ed esplorazione mineraria, affermando che sarà la Groenlandia a decidere quale accordo stipulare.
Reazioni locali e opportunità
Alcuni groenlandesi vedono l’interesse di Trump come un’opportunità, mentre altri temono le conseguenze. Kuno Fencker, membro del parlamento groenlandese e della commissione per gli affari esteri, ha dichiarato che “questa è una grande opportunità per la Groenlandia”. Ha aggiunto che, sebbene si conosca Donald Trump come politico e uomo d’affari, non bisogna prenderlo alla lettera, ma è importante prenderlo sul serio.
Opinioni contrastanti
Le reazioni locali sono miste. Jorgen Boassen, sostenitore di Trump a Nuuk, ha affermato che più i media danesi “odiavano Trump, più io lo apprezzavo”. Ha anche sottolineato che il futuro della relazione con gli Stati Uniti dipenderà da “quanto Trump vorrà spingersi oltre”. Tuttavia, ha espresso dubbi sul fatto che la Groenlandia possa diventare uno stato degli USA , suggerendo che potrebbero diventare “partner stretti”.
Preoccupazioni e opportunità
Il sociologo Paul Pedersen ha notato che i tentativi di Trump di ottenere il controllo del territorio stanno portando a una rinascita delle lamentele nei confronti della Danimarca per la sua storia coloniale. Ha affermato che “sta già dividendo le persone qui”. Il premier groenlandese Múte Egede ha dichiarato che è tempo di “rimuovere gli ostacoli alla cooperazione”, riferendosi alle “catene dell’era coloniale” e ha espresso l’intenzione di condurre un referendum indipendente. Egede ha anche menzionato il desiderio di una partnership più profonda con gli USA in materia di difesa ed esplorazione mineraria, affermando di essere aperto a dialogare con la prossima amministrazione Trump . Ha concluso dicendo che “sarà la Groenlandia a decidere quale accordo dovremmo raggiungere”.
Il dibattito sull’identità groenlandese
Le dichiarazioni di Trump hanno riacceso le tensioni storiche con la Danimarca e sollevato questioni relative all’ identità nazionale groenlandese. Il sociologo Paul Pedersen ha riferito che alcuni groenlandesi si sono chiesti se Trump potesse addirittura dichiarare guerra alla Groenlandia, evidenziando l’ansia generata dalle sue parole. Kuno Fencker, membro del parlamento groenlandese, ha notato che l’atteggiamento di Trump ha creato confusione su se stia cercando di affascinare o minacciare l’isola. Fencker ha anche sottolineato che le forze armate statunitensi non attaccheranno mai la Groenlandia, ma ha avvertito che le pressioni economiche e politiche di Trump sulla Danimarca potrebbero indebolire il controllo danese sul territorio. Inoltre, il supporto per Trump tra alcuni groenlandesi è aumentato, con Jorgen Boassen che ha dichiarato che più i media danesi criticavano Trump, più lui lo apprezzava.
Boassen ha anche affermato che un futuro rapporto con gli Stati Uniti dipenderebbe da quanto Trump volesse spingersi oltre, ipotizzando che la Groenlandia dovrebbe dichiarare la propria indipendenza dalla Danimarca per poter negoziare un accordo autonomo. Infine, Pedersen ha avvertito che i tentativi di Trump di acquisire il controllo della Groenlandia stanno portando a un risveglio delle lamentele storiche nei confronti della Danimarca per il suo passato coloniale. Il premier groenlandese Múte Egede ha dichiarato che è tempo di rimuovere gli ostacoli alla cooperazione, descrivendoli come le catene dell’era coloniale, e ha espresso l’intenzione di condurre un referendum indipendente. Egede ha anche manifestato il desiderio di una partnership più profonda con gli Stati Uniti in materia di difesa e esplorazione mineraria , affermando che sarà la Groenlandia a decidere quale accordo stipulare.
Fonte: Independent