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Giorno della Memoria, i sopravvissuti alla Shoah

Le testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah sono fondamentali non solo nel Giorno della Memoria 2025, ma in generale per rendere “vivo” il ricordo e far conoscere questa tragedia anche ai più giovani.

Giorno della Memoria, i sopravvissuti alla Shoah

Le testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah sono fondamentali non solo nel Giorno della Memoria 2025 , ma in generale per rendere “vivo” il ricordo e far conoscere questa tragedia anche ai più giovani. Tra i racconti c’è quello di Gilberto Salmoni , deportato al campo di concentramento di Buchenwald perché ebreo. La sua famiglia tentò di scappare in Svizzera, ma una sosta vicino al confine fu fatale per i genitori e la sorella, che finirono ad Auschwitz , dove furono subito uccisi. Gilberto e il suo fratello vennero portati a Buchenwald , dove non visse l’incubo delle selezioni, come avveniva altrove, ma vide comunque la morte con i suoi occhi: in quel campo di sterminio trovarono la morte 50mila persone, solo in meno di 20mila furono liberati. Non riuscivano neppure a reggere in piedi, convivevano costantemente con la paura, motivo per il quale la visione degli aerei americani quando arrivarono a bombardare la Germania nazista fu un sollievo incredibile per i sopravvissuti.

La permanenza di Salmoni in quel campo di concentramento durò tre anni. Nella sua storia in vista del Giorno della Memoria 2025 non manca mai un appello al ricordo del valore della democrazia, che ora viene data per scontata, mentre all’epoca non esisteva.

Giorno della Memoria, la rivelazione di Edith Bruck

Edith Bruck è una delle sopravvissute alla Shoah più conosciute, diventata scrittrice . Aveva solo 13 anni quando fu deportata con la sua famiglia ad Auschwitz , ma successivamente venne trasferita in altri campi di concentramento tedeschi fino alla liberazione, avvenuta mentre si trovava a Bergen-Belsen . Solo lei e sua sorella riuscirono a sopravvivere.

Incontro con la kapò

Prima del Giorno della Memoria 2025 , Bruck ha raccontato di aver avuto un incontro sorprendente con una kapò in Italia . Si trovava a Roma in un negozio e la riconobbe immediatamente. Anche la kapò la riconobbe e le disse: “Sono Edith di Auschwitz “.

La donna dal cappotto verde

Edith Bruck rimase colpita e si voltò, rendendosi conto che si trattava della ” donna dal cappotto verde “, che ha ispirato il titolo di uno dei suoi libri più famosi. Scoprì che la kapò viveva a Roma come lei, ma decise di non denunciarla. Le ragioni di questa scelta furono due: da un lato, non era convinta di farlo, e dall’altro, non conosceva la sua storia, poiché era stata deportata prima di lei.

Giorno della Memoria, i ricordi di Sami Modiano

I ricordi di Sami Modiano

Sami Modiano è una delle ultime voci a raccontare la Shoah , avendo vissuto l’orrore del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau . Prima della sua deportazione, fu costretto a lasciare gli studi a causa delle leggi razziali . Dopo la liberazione, si è dedicato a portare la sua testimonianza in tutto il mondo, continuando a farlo anche ora che ha 95 anni .

Liberazione e ricordi

Modiano ricorda il momento in cui vide i soldati russi arrivare al campo: ” Eravamo più morti che vivi “. La situazione era così drammatica che nessuno aveva la forza di verificare cosa stesse accadendo.

Emozioni del 27 gennaio 1945

Nessuno di loro provava sollievo o gioia all’idea di essere liberati, e non avevano nulla da festeggiare. ” Nessuno di noi aveva la forza di provare sollievo o gioia, all’idea che qualcuno stesse venendo a liberare il campo “, ha raccontato, ricordando le emozioni vissute quel 27 gennaio del 1945 .

Giorno della Memoria, i timori di Liliana Segre

Molto nota è anche la storia di Liliana Segre , testimone attiva della Shoah . Anche lei aveva solo 3 anni quando venne arrestata e deportata ad Auschwitz , ma non iniziò a raccontare subito la sua storia, lo fece dopo un periodo di silenzio, che ruppe negli anni ’90 per sensibilizzare le nuove generazioni. Infatti, anche nei giorni scorsi ha espresso le sue preoccupazioni in merito al rischio che l’ Olocausto venga dimenticato e che sia solo qualche pagina raccontata nei libri di storia. In vista del Giorno della Memoria , ha espresso questo timore che è anche una convinzione. In particolare, teme che si verifichi quanto accaduto nel 1984: il riferimento è al libro di George Orwell , “in cui vengono riscritti i libri e tutte le generazioni sanno quello che il governo vuole che si sappia.”

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