La Fondazione Banco Alimentare ETS esprime preoccupazione per la situazione del Banco Alimentare della Calabria, che rischia di sospendere le sue attività a causa di problemi legati alla sede.
Giovanni Bruno (Pres. Fondazione Banco Alimentare): “sconcerto e preoccupazione”
La Fondazione Banco Alimentare ETS ha espresso grande sconcerto e preoccupazione riguardo alla situazione attuale del Banco Alimentare della Calabria , che rischia di interrompere le sue attività. Il Presidente nazionale Giovanni Bruno ha sottolineato i potenziali effetti sociali e umanitari di una sospensione, evidenziando che la distribuzione di alimenti è a rischio a causa della mancanza di accesso all’attuale sede locale. Bruno ha dichiarato che è inaccettabile che, dopo anni di operato riconosciuto, il Banco Alimentare della Calabria si trovi a fronteggiare una situazione di blocco, una condizione mai verificatasi neppure durante la pandemia.
Preoccupazioni per il Servizio Essenziale
Il Presidente ha affermato: ” sconcerto che oggi venga precluso l’accesso al magazzino agli enti caritativi convenzionati , mettendo a rischio un servizio essenziale per tante persone”. È evidente la necessità di trasferirsi in una nuova sede, e la Fondazione sta già lavorando per trovarne una. Tuttavia, è fondamentale che, durante questa fase di transizione, si possa continuare a utilizzare la sede attuale, non per motivi ideologici, ma per la sua funzionalità pratica . Il magazzino di Montalto Uffugo non è solo un punto di distribuzione, ma un’infrastruttura attrezzata per gestire forniture alimentari continue, supportando programmi europei e italiani per i più bisognosi.
Urgenza di una Soluzione
Bruno ha evidenziato l’urgenza di trovare una soluzione, soprattutto considerando l’alto numero di persone in difficoltà in Calabria durante i mesi invernali. La Fondazione sta intensificando il suo impegno nella regione, con recenti accordi con Confindustria Vibo Valentia e l’ Università degli Studi di Reggio Calabria per migliorare il recupero di cibi. Per questi motivi, la Fondazione auspica una risposta rapida e ragionevole da parte delle istituzioni, affinché si possa riconoscere l’importante ruolo sociale svolto dal Banco Alimentare attraverso la rete degli enti caritativi convenzionati.
L’appello della Diocesi di Cosenza e i dati sulla povertà in Calabria
Nell’appello alle istituzioni si segnala l’importante intervento della Diocesi di Cosenza-Bisignano , che ha un’ottica privilegiata sulla situazione del Banco Alimentare della Calabria , fondamentale per la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, che ha raggiunto un picco del 42% della popolazione solo lo scorso anno. Secondo l’ arcivescovo mons. Giovanni Checchinato , il Banco Alimentare è un bene che va «custodito assolutamente» , un’opera «sotto gli occhi di tutti» . Nella nota diffusa dalla Diocesi, si sottolinea il valore sociale enorme della presenza del Banco nella provincia di Cosenza.
L’importanza del Banco Alimentare
Il lavoro del Banco Alimentare è quotidiano e capillare, coinvolgendo parrocchie, istituti religiosi e laici, enti della grande distribuzione organizzata (GDO) e volontariato. In un contesto di crisi economica e sociale che persiste nel 2025, è urgente che le istituzioni collaborino con la Chiesa e le associazioni per trovare una soluzione rapida a favore di coloro che beneficiano periodicamente dell’opera del Banco Alimentare. Non si tratta di un “favore” al Banco della Calabria, ma di un aiuto e un servizio alla rete sociale sostenuta dalla raccolta e distribuzione degli alimenti.
L’appello all’azione
L’arcivescovo di Cosenza richiama l’attenzione sul fatto che «Gesù stesso» non ignora il problema della fame, ma si concentra sull’azione concreta. Non si tratta di fare “miracoli” per risolvere la situazione della sede del Banco Alimentare, ma di fare ciascuno la propria parte.
Dati sulla povertà in Calabria
Attualmente, 800mila persone vivono a rischio povertà in Calabria. Nel solo Cosentino operano quasi 250 enti caritatevoli , con quasi 600 a livello regionale , assistendo oltre 130mila persone. Nel 2023, i beni distribuiti in alimenti e aiuti hanno raggiunto un valore di 20 milioni di euro . È quindi cruciale risolvere al più presto la situazione burocratica per evitare il blocco delle attività e il rischio di scadenza e deperimento degli alimenti già raccolti nella sede di Montalto Uffugo .
Fonte: ilsussidiario