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Il calo demografico in Europa: cause e conseguenze

Il calo demografico è un rischio che preoccupa i governanti da circa duemila anni, con effetti attuali in Europa.

La crisi demografica attuale in Europa

Oggi l’Europa sta affrontando una grave crisi demografica che si manifesta su due fronti principali. Da un lato, c’è un invecchiamento della popolazione, causato dall’allungamento della vita, e dall’altro, si registrano bassi tassi di fertilità che riducono il numero di nascite. L’ immigrazione , che in passato aveva contribuito a compensare il calo demografico, specialmente nella forza lavoro, è diventata sempre più problematica. Le difficoltà legate all’integrazione dei nuovi arrivati hanno portato a forti spinte in tutta Europa per un cambiamento nelle politiche migratorie dei governi. Le statistiche indicano che il livello di sostituzione necessario per mantenere la popolazione stabile è di 2,1 figli per donna .

Attualmente, l’ Ucraina detiene il primato negativo con 1,0 figli per donna , seguita da Spagna (1,12) e Italia (1,18). Solo il Kosovo si avvicina al tasso di sostituzione con 1,9 , mentre la Francia si attesta a 1,6 . Inoltre, la Cina sta affrontando una situazione ancora più critica, con una media di 1,10 nel 2024, e previsioni che indicano una possibile riduzione della popolazione a 394 milioni entro il 2100. Le cause di questa crisi demografica sono ben note e includono:

  1. Il cambiamento della condizione femminile.
  2. La disoccupazione.
  3. Il lavoro povero.
  4. L’individualismo crescente.
  5. La scarsa attenzione da parte dello Stato.

In particolare, la Cina sta ancora pagando le conseguenze della politica del figlio unico , mentre l’Ucraina sta subendo gli effetti devastanti della guerra.

Statistiche sulla fertilità in Europa e in Cina

Oggi, le statistiche demografiche rivelano che l’Europa e la Cina stanno affrontando tassi di fertilità molto bassi. Secondo i dati forniti da Geo Universe, il livello di sostituzione necessario per mantenere la popolazione stabile è fissato a 2,1 figli per donna . Attualmente, l’ Ucraina detiene il primato negativo con un tasso di 1,0 figli per donna , seguita da Spagna con 1,12 e Italia con 1,18 . L’unico paese vicino al tasso di sostituzione è il Kosovo con 1,9 , mentre la Francia si attesta a 1,6 .

Statistiche in Cina

In Cina, la situazione è ancora più critica, con una media di 1,10 nel 2024. Negli ultimi anni, la Cina ha perso circa un milione di abitanti l’anno e, se questa tendenza continua, nel 2100 la popolazione potrebbe scendere a 394 milioni . L’unica regione cinese che si avvicina al tasso di sostituzione è il Tibet con 1,97 , mentre la Manciuria presenta il tasso più basso al mondo con 0,7 . Questa regione ha una fertilità inferiore anche rispetto alla Corea con 0,79 e al Giappone con 1,26 figli per donna. In confronto, gli USA hanno un tasso di 1,7 figli per donna, che, sebbene basso, è compensato dall’assimilazione di milioni di immigrati ogni anno.

Cause della crisi demografica

Le cause della crisi demografica in Europa sono molteplici e si manifestano attraverso diversi fattori. Tra i principali, si evidenziano i seguenti:

Cambiamento della condizione femminile

  1. La condizione femminile è cambiata significativamente nel tempo, portando a scelte diverse riguardo alla maternità e alla carriera.

Disoccupazione

  1. La disoccupazione e il lavoro precario contribuiscono a una maggiore incertezza economica, influenzando negativamente la decisione di avere figli.

Individualismo imperante

  1. L’individualismo crescente nella società porta a una minore propensione a formare famiglie numerose.

Scarsa attenzione dello Stato

  1. La scarsa attenzione da parte dello Stato verso le politiche familiari e di sostegno alla natalità non favorisce un ambiente propizio per la crescita demografica.

In aggiunta, la Cina affronta le conseguenze della politica del figlio unico , che ha portato a famiglie sempre più piccole e a una minore propensione alla procreazione. D’altra parte, l’Ucraina sta pagando un prezzo elevato a causa della guerra, che ha ulteriormente aggravato la situazione demografica.

Effetti del calo demografico

Gli effetti del calo demografico e dell’ invecchiamento si manifestano in tre ambiti principali.

Effetti sui conti pubblici

Il primo effetto riguarda i conti pubblici . Con l’uscita dei cittadini dall’età lavorativa, il bilancio dello Stato è sempre più gravato dalle pensioni , che sottraggono risorse ad altri capitoli di bilancio. Si stima che la Cina avrà 400 milioni di cittadini in età pensionabile entro il 2030.

Impatto sulla produttività

Il secondo problema legato alla denatalità e all’ invecchiamento è il calo della produttività e, di conseguenza, del Pil del Paese. Sebbene i risultati statistici non siano univoci, è un dato empirico che un anziano tende a essere meno produttivo, poiché più preoccupato per la propria salute, meno propenso all’innovazione e meno interessato alla carriera. Un individuo senza figli, concentrato solo su se stesso, presenta caratteristiche simili.

Conseguenze geopolitiche

Il terzo problema legato alla crisi demografica riguarda la geopolitica e i rapporti di forza internazionali . Questo non si riferisce solo al numero di mobilitati in caso di conflitto, ma anche alla crescente ritrosia al rischio e al rifiuto della violenza, che aumentano con l’età. Inoltre, i timori per il futuro e la diminuzione delle abilità nelle armi sono problematiche che emergono con l’avanzare dell’età.

Interventi necessari per invertire la tendenza

Per invertire la tendenza del calo demografico, è fondamentale che lo Stato intervenga in modo deciso. È necessario adottare una pedagogia nazionale che, pur rispettando le diverse etnie, si distacchi dal multiculturalismo , il quale ha dimostrato di non riuscire a integrare efficacemente gli immigrati. Infatti, incoraggiando gli immigrati a mantenere le loro tradizioni anche in pubblico, si rischia di generare instabilità e rifiuto delle regole del paese ospitante.

Politiche a favore delle famiglie

Inoltre, lo Stato deve implementare politiche che favoriscano le famiglie , ridistribuendo le risorse pubbliche in modo sistematico verso le fasce più giovani della popolazione, piuttosto che in modo sporadico e casuale. Senza tali interventi, i paesi sviluppati potrebbero affrontare un futuro di estinzione e desertificazione umana .

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