Scienziati che hanno recentemente scoperto che i grumi metallici sul fondo marino scuro producono ossigeno, hanno annunciato piani per studiare le parti più profonde degli oceani della Terra.
Una scoperta oscura e controversa
La scoperta iniziale ha scatenato una polemica scientifica globale riguardo alla produzione di ossigeno nelle profondità marine. Ci sono state critiche ai risultati da parte di alcuni scienziati e di aziende di mining sottomarino che pianificano di estrarre i preziosi metalli dai noduli presenti sul fondo marino. Se l’ossigeno viene prodotto a queste profondità estreme , in totale oscurità , ciò mette in discussione quali forme di vita potrebbero sopravvivere e prosperare sul fondo marino, e quale impatto potrebbero avere le attività di estrazione su quella vita marina. Le aziende di mining e le organizzazioni ambientaliste, alcune delle quali hanno affermato che i risultati fornivano prove che i piani di mining sottomarino dovessero essere interrotti, osserveranno attentamente questa nuova indagine. Il piano prevede di lavorare in siti dove il fondo marino si trova a più di 10 km di profondità, utilizzando attrezzature sottomarine remote . “Abbiamo strumenti che possono raggiungere le parti più profonde dell’oceano,” ha spiegato il Prof.
Sweetman . “Siamo abbastanza fiduciosi di trovare che questo fenomeno accade altrove, quindi inizieremo a indagare su cosa lo causa.” Alcuni di questi esperimenti, in collaborazione con scienziati della NASA , mireranno a comprendere se lo stesso processo potrebbe consentire a forme di vita microscopiche di prosperare sotto gli oceani di altri pianeti e lune. “Se c’è ossigeno,” ha affermato il Prof. Sweetman, “potrebbe esserci vita microbica che ne approfitta.”
Estrarre o non estrarre?
Le scoperte iniziali, pubblicate l’anno scorso, hanno suscitato preoccupazioni tra i gruppi ambientalisti e i ricercatori . La questione centrale riguarda se sia opportuno o meno estrarre risorse dal fondo marino, considerando le implicazioni per l’ecosistema marino.
Controversie sull’estrazione
La scoperta ha innescato una polemica scientifica globale, con critiche da parte di alcuni scienziati e aziende di mining sottomarino che pianificano di raccogliere i preziosi metalli contenuti nei noduli del fondale. Se l’ossigeno viene prodotto a queste profondità estreme, in totale oscurità, ciò solleva interrogativi su quali forme di vita possano sopravvivere e prosperare sul fondo marino e quale impatto potrebbero avere le attività di estrazione su tale vita marina.
Osservazioni delle aziende di mining
Le aziende di mining e le organizzazioni ambientali, alcune delle quali sostengono che le scoperte giustificherebbero l’interruzione dei piani di mining sottomarino, seguiranno attentamente questa nuova indagine.
Piani di ricerca
Il piano prevede di lavorare in siti dove il fondale marino supera i 10 km di profondità, utilizzando attrezzature sottomarine a controllo remoto. Il professor Sweetman ha dichiarato: “Abbiamo strumenti che possono raggiungere le parti più profonde dell’oceano. Siamo abbastanza fiduciosi di trovare che questo fenomeno accade altrove, quindi inizieremo a indagare su cosa lo causa.”
Preoccupazioni ambientali
La crescente domanda di metalli vitali per la produzione di batterie ha portato a un’accelerazione delle attività di estrazione, suscitando preoccupazioni tra i gruppi ambientali e i ricercatori. Più di 900 scienziati marini provenienti da 44 paesi hanno firmato una petizione che evidenzia i rischi ambientali e chiede una pausa nelle attività di mining.
Riflessioni del professor Sweetman
Parlando della missione di ricerca del suo team, il professor Sweetman ha affermato: “Prima di fare qualsiasi cosa, dobbiamo comprendere il sistema ecologico del profondo mare il più possibile. Penso che la decisione giusta sia di aspettare prima di decidere se questa sia la cosa giusta da fare come società globale.”
Fonte: BBC World News