A Trento si è registrata l’ennesima intossicazione alimentare ai danni di un bambino di 9 anni che avrebbe consumato un formaggio al latte crudo.
Una proposta di legge contro il formaggio al latte crudo: “Servono etichette per informare i consumatori dei rischi”
Il caso di Trento ha riacceso un dibattito che non si era mai spento, riguardante la sicurezza dei prodotti alimentari, in particolare dei formaggi al latte crudo. Questo tema è stato frequentemente trattato nei media locali a partire dal 2017, anno in cui un bambino di 4 anni, Mattia, è finito in coma a causa di un’infezione legata a un prodotto simile. La dottoressa Antonia Ricci ha sottolineato che il batterio Escherichia coli , responsabile di tali infezioni, può causare forme di dissenteria grave, insufficienza renale e, in rari casi, può risultare fatale. Per affrontare il problema, è stata proposta una legge bipartisan che prevede l’ etichettatura specifica dei formaggi al latte crudo. Questa misura ha l’obiettivo di informare i consumatori sui potenziali rischi associati al consumo di tali prodotti, in particolare per i bambini sotto i 10 anni.
La dottoressa Ricci ha anche raccomandato di evitare che i bambini consumino formaggio fresco o yogurt fresco provenienti da malghe, per prevenire ulteriori casi di intossicazione alimentare. Negli ultimi sei mesi, si sono registrati 73 casi di intossicazione legati a questo problema.
Fonte: ilsussidiario