CHISINAU: La regione separatista della Transnistria, situata tra Moldova e Ucraina, ha interrotto le forniture di gas a diverse istituzioni statali, in un contesto di crescente crisi energetica. Questa decisione è stata presa a pochi giorni dalla scadenza di un accordo che permetteva il transito del gas russo attraverso l’Ucraina, il quale non sarà rinnovato a causa del conflitto in corso. Le interruzioni hanno colpito 12 istituzioni, tra cui scuole e strutture sanitarie, alimentando timori di blackout durante le festività di Capodanno. La situazione si complica ulteriormente con le accuse di debiti non pagati da parte della Moldova nei confronti di Gazprom, mentre il governo moldavo cerca di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento energetico. In questo scenario teso, le autorità moldave e transnistriane hanno dichiarato stati di emergenza economica, evidenziando le sfide che il paese deve affrontare in un contesto geopolitico instabile.
Interruzione delle forniture di gas in Transdniestria: Impatti sulle istituzioni statali
Le autorità della regione separatista della Transnistria hanno interrotto le forniture di gas a 12 istituzioni statali . Questa decisione è stata presa in concomitanza con la scadenza di un accordo che permetteva il transito del gas russo attraverso l’Ucraina, il quale non è stato rinnovato a causa della guerra in corso. Le istituzioni colpite includono: quattro strutture educative , un’istituzione medica , una stazione di polizia e un ufficio del procuratore . Le interruzioni sono avvenute a Dubasari e Bender, aree situate al confine con le zone controllate dal governo moldavo. Questo taglio delle forniture ha sollevato preoccupazioni riguardo a possibili blackout di massa in Moldova durante il periodo festivo.
Controversie sul debito: Moldova e Gazprom in conflitto
Le controversie sul debito tra Moldova e Gazprom si sono intensificate in seguito alla decisione di Gazprom di sospendere le esportazioni di gas verso la Moldova a partire dal 1° gennaio, a causa di presunti debiti non pagati da parte della Moldova. Moldova contesta le accuse di arretrati per le spedizioni di gas passate , sostenendo che la Russia stia cercando di destabilizzare il paese. Secondo l’ex ministro dell’Energia, Victor Parlicov, Gazprom ha affermato che la Moldova ha accumulato arretrati per un totale di 709 milioni di dollari , ma Parlicov ha ribattuto che dal 2022 tutto il gas spedito verso la Moldova è stato diretto esclusivamente alla Transnistria. La Moldova ha diversificato le sue fonti di approvvigionamento, ottenendo gas dalla Romania e da altri paesi. Inoltre, un audit internazionale delle transazioni con Gazprom ha stabilito che gli arretrati ammontano a 8,6 milioni di dollari .
Reazioni politiche e strategie energetiche: La risposta di Moldova e dei suoi leader
Le recenti interruzioni delle forniture di gas da parte della Transnistria hanno innescato una serie di reazioni politiche e strategie energetiche da parte della Moldova e dei suoi leader. Il Primo Ministro moldavo, Dorin Recean, ha condannato la decisione di Gazprom di sospendere le esportazioni di gas verso la Moldova , sottolineando l’urgenza di trovare soluzioni alternative per garantire l’approvvigionamento energetico del paese. Moldova ha sollecitato Gazprom a considerare altre rotte per rifornire il paese , in particolare attraverso il gasdotto Turkstream in Turchia, che potrebbe fornire un’alternativa vitale per le forniture di gas. In risposta alla crisi, entrambi i governi, quello moldavo e quello della Transnistria, hanno dichiarato stati di emergenza economica , implementando misure per ridurre il consumo di energia durante le ore di punta. Victor Parlicov , ex ministro dell’Energia, ha evidenziato che la vera intenzione del Cremlino è quella di destabilizzare la Moldova, affermando che le accuse di Gazprom riguardo agli arretrati sono infondate.